Uguale ma diversa

Mandrake
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A 1620 chilometri di distanza (due ore di aereo, 16 di auto o di treno), nel week end si sono celebrate due corse classicissime, come il Gran Premio Lotteria a Napoli (trotto) e il Prix de l’Arc de Triomphe a Parigi (galoppo). Due corse distanti, diverse ma alla fine con molte similitudini e una verità. Sia ad Agnano che a ParisLongchamp (per la cronaca e la storia l’edizione numero 100) Face Time Bourbon e Torquator Tasso, i due cavalli vincitori, hanno tagliato il traguardo dopo essere stati protagonisti di finali strepitosi in rimonta: qualcosa di entusiasmante, trascinante, coinvolgente. Il driver di Face Time e il jockey di Torquator, per ironia della sorte, indossavano una giubba con il giallo colore dominante: maniche verdi per Bivans di Somma, liste gialle e nere per Gestut Auenquelle di Helga Endres. Differenze sostanziali: Face Time Bourbon è un crack del trotto e la sua vittoria era attesa dopo averci provato senza successo l’anno scorso; Torquator Tasso era un outsider (seppur con preparazione specifica per l’Arc) pagato 24 mila euro alle aste Bbag. Morale: l’ippica è fantastica perché è uguale ma sempre diversa.