Tempesti, sogni di gloria e.. cultura. Radici e prospettive del 2 anni della Dormello Olgiata, uno dei favoriti del Derby 2022

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Mario Berardelli. Seconda metà del novembre 1987. Ippodromo Capannelle. Sui 1800 metri del premio Fiuggi gli appassionati scoprono un due anni dallo straordinario potenziale. La sua affermazione apre il cuore al sogno e alla speranza. Il grigio si chiama Tisserand. Manterrà le promesse: Derby e che Derby, in lotta con Carrol House futuro laureato di Arco a Parigi. A Tisserand anche gli allori di Repubblica e Milano. Novembre 2021, sempre ippodromo Capannelle, il premio Fiuggi sui 1800 si chiama adesso premio Time Charter ed è sempre sui 1800, probanti in pista grande. È corsa che inquadra il domani. Si conferma dopo affermazione in maiden e dopo due lusinghieri posti d’onore Tempesti. Si conferma e rapisce la fantasia, ha le stimmate del cavallo  importante, ha dalla sua linee probanti, vola sul pesante estremo, ha la duttilità del campione, segue tranquillo in coda e appena in retta in poche falcate chiarisce subito le sue intenzioni. Accelera con disinvoltura, allunga con tanto ancora in mano, passa e si misura distendendosi armonioso. Chapeau. Anche perché il campo di questa condizionata è nobile con piazzati di pattern e listed (Wonka Willy e Keniote) oppure intriganti e potenzialmente di prospettiva (Frozen Day). Cosa resta del turf se gli togliamo il sogno, la speranza, l’entusiasmo, i tre pilastri su cui poggiò 500 anni orsono il momento della sua nascita. Adesso riposo attivo nel paradiso di Bolgheri, sotto occhi e regia coltissima di Riccardo Santini, passaggio di età e poi San Giuseppe , per riaffacciarsi agonisticamente, seguito dal canonico Botticelli senza aggiungere altro. 

Chi era Tempesti? Che domanda: ovviamente un pittore come nella tradizione di Dormello. Un Toscano che ha solcato il 700 affrescando chiese e palazzi qua e là…. Già ma il cavallo chi è ? Come Tisserand, che poi in corsa vestì le insegne piene di passione di casa Di Paolo, è allevato da Dormello, il nostro allevamento e magari anche quello del 900 nel mondo. Tempesti veste anche la giubba sacra di casa Tesio e Incisa. Esatto, quella giubba che sa di Storia, di epopea, di straordinaria Cultura e non c’è bisogno di fare nomi. Dormello è stato il Turf. Chi ama il galoppo non può non fremere alla vista del bianco fasciato dalla croce di sant’Andrea rossa. Tempesti ha per padre Albert Dock, intelligente acquisizione stalloniera che dobbiamo alla costante intraprendenza colta di casa Besnate che possiamo anche pronunciare Crespi. Porta in dote al nostro galoppo un sangue di straordinaria valenza, quello di Deep Impact, travolgente in Giappone, esempio freschissimo Contrail, che  risalendo lungo le generazioni attraverso Hail To Reason e Turn To si riconsegna al capolavoro assoluto Nearco. In Giappone Albert Dock esibisce carriera assolutamente probante tra vittorie e piazzamenti aurei. Tisserand e Tempesti, ecco la logica del paragone anche in ottica genealogica, appartengono alla stessa linea femminile, una delle tante auree create dal Senatore. Tandina, seconda di Roma, fu la madre di Tisserand ma anche di Timarete che è la terza madre di Tempesti ed ecco che il cerchio si chiude. Se poi volete anche la chicca, sappiate che, sempre risalendo attraverso le madri, finiamo a contatto con Tempesta, cosi scopriamo anche che l’affrescatore del 700 era nel cuore del Mago di Dormello, ovviamente forzato al femminile. Tempesta fu la madre di Torbido (come per il Cavaliere anche questa volta il Senatore fece ricorso al “ nemico” De Montel ovvero ad Ortello)  che il derby, guarda un po’ proprio quella corsa, lo vinse con i colori di Donna Lidia chissà perché, noi non lo sappiamo. Ecco, a questo punto ne sappiamo di più ma anche scopriamo che Tempesti potrebbe essere un predestinato. C’è tutto un inverno per rifletterci sopra, per sognare, per sperare. Questo è il Turf che si può tradurre anche con Cultura. Ah se lo capissero anche nelle sacre stanze! 

L’intervista a Riccardo Santini qui sotto