Un mondo di grande ippica

Binocolo puntato
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Come abbiamo più volte evidenziato, l’ippica è un fenomeno di portata mondiale. Che si basa su un settore primario come quello dell’agricoltura e si sviluppa poi attraverso una filiera composita e complessa. I cavalli nascono, diventano atleti e danno vita a uno sport (o se preferite uno spettacolo) che si svolge in luoghi dedicati (gli ippodromi) e con il fondamentale supporto delle scommesse. Il percorso del cavallo  è accompagnato da passione, emozioni, lavoro e business, perché non stiamo parlando di un micro settore con valenza economica limitata, ma di un vero e proprio comparto produttivo che genera lavoro  e denaro con ordini di grandezza neppure lontanamente immaginabili da chi non segue l’ippica. Nei sistemi più evoluti si parla di volumi d’affari complessivi, scommesse comprese, di almeno un paio di decine di miliardi di euro e di decine di migliaia di posti di lavoro. Fattori che sono ampiamente sufficienti per far capire perché in Francia, Gran Bretagna, Irlanda e Stati Uniti, tanto per citare i sistemi al top, l’ippica è considerata un settore di interesse nazionale. Fattori che sono ben presenti anche nel Far East e in Australia.  Ad Hong Kong, per esempio, l’ex colonia inglese nella quale da poco più di vent’anni va in scena l’International Meeting, un appuntamento nato per rendere  globale l’immagine di un sistema che era sostanzialmente “chiuso” e che anno dopo anno è diventato una tappa fra le più significative del giro del mondo dei purosangue. È successo quando Hong Kong era ancora “inglese”, ma nulla è cambiato anche nella transizione che ha portato la città e i suoi ippodromi sotto la bandiera cinese. Perché a Pechino hanno deciso di mantenere l’attività ed anzi stanno utilizzando Hong Kong come test per  iniziare il percorso che porterà quasi certamente nel tempo l’attività ippica anche sul territorio della Cina Popolare.

D’altronde le corse dei cavalli sono per storia un evento senza frontiere. Lo sono oggi in un’era globalizzata, ma lo sono state anche nella loro lunga storia. E lo sono state anche nei momenti più bui dell’ultimo secolo, anche durante le guerre e le rivoluzioni, tanto che la sospensione dell’attività praticamente in tutto il mondo a causa dell’esplosione della pandemia del 2020 è stata un fatto  al di la dell’eccezionale.

In questo weekend il galoppo guarda compatto a Hong Kong e alle sue quattro sfide internazionali, mentre il trotto sta vivendo la stagioni di Vincennes, quel meeting d’hiver che è l’appuntamento più importante del mondo. È un meeting ricco  e spettacolare, che in questa due giorni manda in scena il Bourbonnais, una delle tappe di avvicinamento all’Amérique, nel quale ci sarà la star assoluta del trotto mondiale, quel Face Time Bourbon che, non dimentichiamolo, è di proprietà italiana e che punta a conquistare il terzo Amérique a seguire per entrar nella leggenda del trotto. A Vincennes si scrive la storia e un piccolo spazio va riservato ad Ampia Mede Sm, che sta proseguendo a Parigi una impressionante serie vincente e che ha nella sua genealogia un collegamento con Queen L, la svedesina che conquistò Parigi in coppia con Helen Johansson.