TROTTO. FRANCESCO ALESSANDRINI RICOMINCIA DALLA SCUDERIA TRIO

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Dalia di No (nella foto) rappresentava il sogno, quello che, però, in una brutta mattina, era lo scorso 4 luglio, si è infranto: “È proprio così: ciò che è successo a Dalia è stato un vero fulmine a ciel sereno – racconta il dottor Francesco Alessandrini –, una morte improvvisa quando la cavalla stava facendo riscaldamento ed era in assoluto relax. Purtroppo un aneurisma aortico ce l’ha portata via e con lei se ne sono andati i sogni iniziati quando io e Laura (Baldi, ndr) decidemmo lo stallone per la nostra One Way ed erano proseguiti con i buoni risultati che Dalia aveva ottenuto. Ha corso solo dodici volte, d’altronde, avendone vista l’ottima qualità, avevamo scelto per lei un cammino preciso. Poi, purtroppo, il 4 luglio è svanito tutto…”.

Un brutto colpo per il dottor Alessandrini che, preso dallo sconforto, decise anche di ridurre molto il materiale di scuderia. Ma, poco dopo, le cose sono cambiate e questo grazie alla proposta di collaborazione giunta dalla scuderia Trio: “Esatto. Con quello che è successo a Dalia mi sono avvilito, poi, però, anche tramite i “buoni uffici” di Marco Stefani, è arrivata la proposta del signor Bolognesi, che ho ritenuto onesta e valida, e ho ripreso fiducia, per cui, dallo scorso primo settembre sono a Ozzano Emilia e seguo tutti i cavalli della scuderia Trio”.

E come ti sei organizzato con i soggetti che avevi alla Pradona? “Sei li ho portati ad Ozzano, quattro sono ancora alla Pradona dove, a breve, resterà solo Estasi di No, la sorellina di Dalia, che farà la qualifica ad ottobre, mese nel quale, nel centro di allenamento di Iores Bolognesi, arriveranno anche i puledri della “E” che, al momento, sono seguiti da Tiberio Cecere”.

Insomma, ti aspetta un bel lavoro: “In effetti, fra un mese i cavalli da seguire saranno in tutto una quarantina, non pochi, ma è un’esperienza stimolante”. E, aggiungiamo noi, un’esperienza utile anche per voltare pagina e dimenticare…