Paolo Romanelli analizza la chance di Catullo Jet in vista del Memorial Giuseppe Biasuzzi

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Nel Gran Premio Continentale il cavallo che ha corso meglio è senza dubbio Catullo Jet. Questo figlio di  Maharajah ha fatto una vera mostruosità, girando praticamente un giro e mezzo in terza ruota e riuscendo ad arrivare comunque terzo. Una prestazione che ha soddisfatto il suo allenatore Paolo Romanelli: “Ho sempre creduto in Catullo e vederlo di nuovo protagonista contro i migliori della generazione mi ha reso davvero felice. Ha disputato una prestazione incredibile, trottare per tutti quei metri in terza ruota ad un ritmo così è stata una cosa eccezionale.

Farlo poi in pista piccola, dove è ancora più complesso risalire da dietro, rende la prestazione ancora più magnifica. Dopo quella prestazione, ho subito detto al proprietario che avremmo corso il Memorial Biasuzzi. L’appuntamento di domani rappresenta una bella occasione per noi, visto che correremo praticamente in casa.

Lui sulla pista del Sant’Artemio ci ha corso diverse volte e si è sempre trovato alla grande. Ovviamente non avremo un compito facile, visto il numero ostico con cui dovremmo avviarci e gli avversari di qualità che affronteremo. Callmethebreeze è uno dei quattro anni più forti in Europa, inoltre è ben posizionato quindi non sarà facile sconfiggerlo. Sul mio allievo posso dire che Catullo arriverà a questa prova al cento per cento della forma; dopo la prova di Bologna si è sempre allenato alla grande, non ha avuto nessun problema fisico e quindi di questo sono molto contento.

Catullo è un quattro anni delicato, nel corso della carriera ha avuto diversi acciacchi, ma quando sta bene vale i più forti della generazione.

Domenica a Treviso correrà nello stesso assetto del Continentale, ovvero con i quattro ferri. Uno dei punti di forza del mio allievo è quello di essere performante sia sulla distanza del miglio sia sul doppio chilometro. Per domani servirà un po’ di fortuna sul percorso visto il numeraccio che avremo; di sicuro Catullo potrà contare sull’abile guida di Pietro Gubellini, che sa come si vincono i Gran Premi”.