Italians: Gli allenatori italiani in giro per il mondo nel 2022. Emerge Ale Botti, ecco il report completo

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Gli “italians” da esportazione stanno diventando sempre di più. Corposo e numeroso il plotone dei nostri professionisti che, per ambizione o opportunità, hanno scelto di giocarsela fuori dai confini nazionali. Abbiamo selezionato i più rappresentativi all’estero per disegnare un quadro relativo al 2022 che li ha visti impegnati, tutti con ottimi risultati.

Il migliore, tra il compromesso somme vinte e vittorie ottenute, è Alessandro Botti che ormai da anni è stabile a Chantilly e costituisce un punto di riferimento importante. Ha ottenuto un 18° posto in classifica allenatori, con 90 cavalli presi in esame e 365 corse disputate, con 50 vittorie tonde tonde e €1.824.987 in somme vinte compresi i sovrappremi. I cavalli più rappresentativi sono stati il 2 anni di belle speranze Breizh Sky, 2 vittorie e 3 piazzamenti, ed il 6 anni Amilcar che hanno conseguito anche risultati a livello di Stakes. Il figlio di Giuseppe e fratello di Endo si è assestato su ottimi livelli e, come detto, è un punto di riferimento per tutti. 

Gianluca Bietolini occupa la posizione numero 26 degli italiani di Francia, in termini di somme vinte. Ben 77 cavalli presi in esame, 371 corse, 40 vittorie e €1.343.843 in somme vinte. A lui va dato atto di aver contribuito ad alimentare anno dopo anno il sogno Grand Glory, vincitrice di G1 da anziana, venduta per €2.5 milioni prima e per una svagonata di soldi successivamente in Giappone. Bravo a tenerla accordata come un violino pregiato in tutti questi anni.

Il terzo “italians” in Francia è inevitabilmente Maurizio Guarnieri che ha concluso in 41° posizione degli allenatori di stanza oltralpe. Il trainer di Siena si è fatto un nome prima a La Teste de Buch, con i suoi cavalli che migliorando si sono fatti onore tanto in provincia quanto nelle grandi metropoli ippiche, tanto da indurlo ad affrontare una sfida enorme: Quella di trasferirsi a Chantilly, dove le cose non saranno per nulla facili e dove da primavera in poi si confronterà con grossi complessi, in una dinamica completamente diversa da quella di prima. Necessaria ambizione, forza di volontà, carattere e fiducia dei propri mezzi. Una sfida da italians che appoggiamo senza riserve, visto che non mancano le doti all’allenatore toscano. Intanto ha cominciato bene.. I cavalli più rappresentativi? Wed, ovviamente. Vincitrice di Gruppo e salita agli onori delle cronache per la crescita. Il numero di vittorie è stato di 25 nell’anno con €991.945 in somme vinte

Simone Brogi, che è decentrato geograficamente, merita una menzione particolare. Si è fatto un nome e creato il suo spazio inizialmente all’ombra di Jean Claude Rouget e poi ha cominciato a volare con ali proprie. Il 2022 è stato l’anno della consacrazione con 49 vittorie e €940.305 in somme vinte. Mica male. Ah bisogna contare anche un paio di vittorie in Spagna, dove non disdegna trasferte.

Anche Mario Baratti è stato autore di una grande stagione, con 15 vittorie e somme vinte per €442.184. Il trainer, che è passato per varie esperienze in Europa, si è fatto un nome e continua nel suo processo di crescita. Il cavallo migliore? La femmina By All Means, che ha militato in contesti superiori.

Non solo trainers in piano, ma anche in ostacoli, perché non ci facciamo mancare niente. Molto buona la stagione di Davide Satalia che ha concluso il 2022 con 24 vittorie e €775.177 in somme vinte. Il cavallo più rappresentativo è stato Jereviendrai che ne ha vinta 1 ma è il migliore mentre quello che ha vinto più corse è stato Espion de Vindency. Bravò Davide.

Giada Menato è pronta a sbocciare, ed anche il suo 2022 è stato positivo. Si, una vittoria, la prima da allenatore in proprio, ma una serie di iniziative molto seguite ed un paio di vendite remunerative che hanno fatto parlare molto di lei. In particolare a lei vanno associate le storie di Ile Atlantique, acquistato per soli €8.000 e venduto per €250.000 alla scuderia di Willie Mullins, e Hip Hop Davis (Martaline), femmina di 4 anni, che dopo il debutto è stata a sua volta venduta. In particolare Ile Atlantique ha esordito per il nuovo team il 28 Dicembre a Leopardstown ed ha vinto facilmente una prova bumper. Bene così, Giada.

Max Tellini ed i suoi “caballos” si sono fatti onore nel 2022 in Spagna, dove il trainer ha concluso l’anno con il botto. Sotto il nome della M&M Racing, Max, ha infatti visto esordire vincendo con uno stile impressionante il 2 anni Quick Reflex (Arrogate) sulla sabbia, video qui sotto, di proprietà della Yeguada Centurion SL, formazione spagnola attiva anche in Francia e che ha vinto il Boussac G1, con un cavallo capace di far parlare molto di se e dato molta fiducia al nostro connazionale. Max sta lievitando nella considerazione generale e le vittorie sono perennemente in crescita. Ne abbiamo contate 10 ma dovrebbero essere di più incrociando i vari dati.

In Inghilterra c’è ormai Marco Botti, figlio di Alduino e fratello di Stefano,  che ha chiuso il 2022 con 51 vittorie ed uno strike rate del 13%, dato in linea con quello del 2021, migliore degli anni precedenti, in risalita anche nelle somme vinte con £825,783. Per lui anche una Listed con Rising Star, di un pool di proprietari italiani, ed il migliore in Giavellotto che ha un 113 di rating ed è un portacolori della Scuderia La Tesa. Intanto sono volati a Dubai Rising Star e la new entry di scuderia Ardakan, vincitore del Derby Italiano. Lo seguiremo con interesse.

Luigi Riccardi è un altro italiano da esportazione. Nella stagione appena vissuta in Corea del Sud ha fatto molto bene raggiungendo le 100 vittorie da quando si è trasferito, nel 2017, dall’altra parte del mondo. Il 2022 per il 54enne trainer della Gallura si è concluso con 42 vittorie ed uno strike rate del 18,5%.

In giro per il mondo ci sono altre piccole entità che racconteremo di volta in volta, sperando facciano sempre brillare con orgoglio la bandiera italiana all’estero.