Riyadh: Giappone piglia tutto, Panthalassa in coast to coast nella Saudi Cup da $20M. Il report della giornata

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Il denaro aiuta molto e l’Arabia Saudita ha cominciato a crescere su tutti i punti di vista e, tralasciando l’aspetto legato ai diritti sociali calpestati, qui parliamo di corse di cavalli al massimo livello. Prima come imprenditori che acquistavano cavalli da corsa, poi come stallonieri si sono distinti (sotto impulso della figura di Khalid Abdullah, creatore del miracolo Juddmonte), ed infine come organizzatori di corse, l’Arabia sta vedendo la propria creatura plasmarsi anno dopo anno.

Alcuni grandi protagonisti dell’ippica mondiale hanno fatto capolino e si sono avventurati in un mondo apparentemente lontano ma in pieno sviluppo con migliori professionisti in grado di garantire piste perfette, accoglienza degna del miglior resort, e comunicazione adeguata a qualsiasi tipo di evenienza. Un paese relativamente giovane, neanche 100 anni di storia recente, ma in grado di comprare la tradizione. Ci stanno riuscendo. 

BIG IN JAPAN: Ora hanno vinto anche la corsa più ricca del mondo. Nella Saudi Cup da $20 milioni colpo nipponico per Panthalassa (Lord Kanaloa), riuscito in un grandioso Coast to Coast. Da anni facciamo il filo al galoppo nipponico e anche stavolta questi si sono confermati duri come la roccia. Panthalassa è un solidissimo performer di 6 anni, front runner, che anche stavolta ha fatto sentire la corsa ai rivali. L’impresa è stata realizzata al meglio con un cavallo che non aveva praticamente mai corso in sabbia prima d’ora (solo un episodio sporadico nel 2020 in Listed). Lo scorso anno aveva vinto il Dubai Turf G1 a Meydan, battendo Lord North (oggi vincitore del Winter Derby a Lingfield), e poi in casa aveva ottenuto in stagione un secondo posto nel Tenno Sho di fine Ottobre. Reduce da un np nella Hong Kong Cup, qui non ha fatto prigionieri salvandosi dall’affondo tardivo di Country Grammer (Tonalist) con Frankie Dettori. Il resto del podio sempre al Sol Levante con Cafe Pharoah (American Pharoah), Geoglyph (Drefong) e Crown Pride (Reach The Crown). Fantastico. Il vincitore, come detto, è un sei anni di Yoshito Yahagi con in sella Yutaka Yoshida (47 anni) che non ha fatto altro che spingere e spingere in avanti. Panthalassa, di proprietà della Hiroo Race Co., Ltd., era alla settima vittoria in carriera. Figlio di Lord Kanaloa (King Kamehameha), e di una mamma da Montjeu.. IL RISULTATO COMPLETO CLICCANDO QUI.

Qui sotto troverete tutti i video della giornata. Ma parliamo anche delle corse più importanti. Nella Neom Cup Turf G3 da £750.000 al primo, missione compiuta per Mostahdaf (Frankel), portacolori Shadwell, che tornato sui livelli prima del tentativo inconcepibile nell’Arc de Triomphe G1 (ultimo), ha strapazzato la concorrenza vincendo di 7 lunghezze. IL RISULTATO COMPLETO CLICCANDO QUI.

MONDO GIAPPONE: Nel 1351 Turf Sprint presented by STC (Group 3) e nel Longines Red Sea Turf Handicap G3, quest’ultima da £1,250,000.22, si sono svegliati presto i giapponesi con Bathrat Leon (Kizuna) e Silver Sonic (Orfevre), due cavalli giapponesi di un mondo che ha partecipato in massa alla 2 giorni con almeno 20 cavalli rappresentati. Che sia velocità, che sia lunga distanza, che sia sabbia, nulla importa. Loro hanno cavalli che vanno forte. Ecco, hanno vinto queste due prove con cavalli interessanti. Silver Sonic è uno stayer anziano di 7 anni, Bathrat Leon ha 5 anni ed in Europa ha ottenuto al massimo un quarto posto a Goodwood nelle Sussex Stakes G1 di Baaeed, prima di tornare a casa a fare man bassa. Ah per la cronaca nel Red Sea Turf sulla lunga distanza c’era anche Sisfahan (Isfahan), il vincitore del nostro Premio del Jockey Club G2, giunto sesto ma a 4 lunghezze e mezzo dal primo.

FRANKIE IS BACK: Nel Riyadh Dirt Sprint presented by Sports Boulevard G3 spettacolare vittoria per Frankie Dettori in sella all’americano di Juddmonte Elite Power (Curlin), allenato da Will Mott, salito alle cronache per aver vinto in autunno la Qatar Racing Breeders’ Cup Sprint G1.