Fabio Branca e Sebastiano Guerrieri, c’è la firma sul contratto! Sarà prima monta..

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Ora c’è anche l’ufficialità. Fabio Branca sarà nuova prima monta per Sebastiano Guerrieri! Il jockey di Dorgali, che vedrà esaurire la propria squalifica a metà Giugno 2023, ha firmato in queste ore un contratto che lo legherà con i cavalli del trainer di Avola fino a fine anno, almeno per ora.

Si tratta di una grande opportunità che il fantino italiano dovrà sfruttare appieno, così come una bella sfida esaltante per l’allenatore siciliano che avrà Branca a disposizione per tutti i proprietari. Fabio verrà stabilmente a Roma nelle prossime settimane, per prendere contatto con una realtà che lui conosce già bene. Per montare in corsa però dovrà aspettare almeno la fine di questa stagione primaverile, esattamente il 9 Giugno.

Qui sotto l’articolo pubblicato da Fabio quando abbiamo preannunciato il suo ritorno in Italia, e a Roma in particolare

Su Roma verrà gestito da Rita Tortorella, per il nord sarà gestito da Alessandro Santoni della Horses&jockeys

Qui sotto l’articolo pubblicato 3 settimane fa in esclusiva sul Trotto & Turf – Equos

GCAN. Un paio di viaggi all’inferno e ritorno, con un biglietto open, senza prenotazione. Il percorso di vita e professionale di Fabio Branca troppo spesso si è attorcigliato con questioni che nulla hanno a che fare con il talento smisurato di cui madre natura lo ha dotato. Ma stavolta la speranza è che il ticket sia quello definitivo e di sola andata verso il paradiso, sportivo si intende. Perchè le capacità di Fabio sono indubbiamente “celestiali” e sarebbe uno spreco non goderne ancora. Il genio di Dorgali, che ha vissuto le ultime stagioni su una altalena pericolosissima, ha deciso di ricominciare da Roma e l’annuncio “esca” è stato dato da lui stesso qualche giorno fa sul proprio profilo social nel quale ha scritto, in data 20 Gennaio, testualmente “Tutte le strade portano a Roma …”. Tutto ciò ha avuto il suo logico effetto domino con tutta una serie di congetture ed ipotesi. 

Abbiamo raggiunto Fabio per parlare di questa novità diventata ben presto di dominio pubblico: “Si, confermo tutto. A Giugno si esaurirà la mia squalifica e ho pensato che Roma potesse essere una piazza ideale per poter ricominciare a camminare. Ma è presto per dire come e per chi, so solo che verrò a Roma. Non posso dire di più per ora, sono in fase di studio per la soluzione migliore e non voglio anticipare niente di particolare. Ad ogni modo, comunque andrà a finire, riparto da Roma per ricominciare, e ad Aprile dovrei essere già in Italia”. 

La storia ormai è arcinota. Fabio Branca è un fantino che in Italia ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Capacità sopra la media, vittorie di sciabola e di fioretto. O tutte e due insieme. Empatia a fiumi. Uno dei talenti più geniali che l’Italia abbia visto nascere. Il tutto alternato da fasi più o meno buie di un eterno ragazzo che lo scorso anno aveva deciso di volare in Francia non solo per una questione professionale, ma anche per una serie di motivazioni di carattere personale. Stimoli. Delusioni. Scazzi. Quel fattaccio in sala fantini, un litigio con Claudio Colombi. Cambio aria, disse. L’inizio promettente: Tante vittorie nei primi ingaggi, tutte a grossa quota, la consapevolezza, per chi osserva, di essere di fronte ad un fenomeno sportivo di notevole entità. 

L’inizio di una nuova storia..e poi lo stop di un anno quasi, per una positività. Di colpo, un’altra brutta mazzata. Stop della commissione medica per doping. Lo sconforto, la difesa inascoltata, fino ad arrivare velocemente ad una decisione di radiarlo da qualsiasi competizione sportiva in Francia, da parte della Polizia dei Giochi che ha considerato i suoi atti sconsiderati a tal punto da pensarne un vero pericolo per la collettività e per il mondo delle corse: A questo punto.. “Mi sono sentito come ad uno che hanno dato un ergastolo senza però aver commesso il fatto… Ho sbagliato tante volte in vita mia, ho fatto tante stupidaggini e me ne sono reso conto tardi. Ma in questa occasione non ho fatto davvero niente. Mi hanno trattato come se avessi ammazzato qualcuno, radiato dalle corse. Una macchia enorme. Ma secondo te sarei andato a fare lo scemo nella tana del lupo? Io, che ho commesso già qualche errore in vita mia, vado proprio in Francia a farmi beccare? Tutto il procedimento, a mio avviso, è stato orientato a volermi espellere da quel sistema. Il motivo non lo so, ma ritengo di essere stato colpito più del necessario. A dimostrazione di quello che dico ci sono tanti fatti a mio favore. Anche quello che riguarda i test da me sostenuti continuativamente, per 2 mesi, e con oltre 10 controlli negativi. Ed ancora il fatto di non aver considerato i primi 2 mesi di stop come parte della pena, tante altre piccole cose che mi lasciano questa consapevolezza e altre che discuterò ancora in appello per sostenere la mia innocenza, ancora una volta. E mi spiace, perché qui avevo trovato un ambiente ideale per le mie capacità e la collaborazione di Gianluca Bietolini che in questo è stato un uomo vero. Si è esposto per me, lui mi ha sostenuto e non credo uno come lui lo avrebbe fatto per una persona palesemente colpevole. Mi ha permesso di lavorare duramente, ritrovare me stesso e l’amore per questo lavoro. Se sono rimasto qui con il freddo ed etichettato come perenne colpevole, è stato solo per lui”. 

Al netto dell’aspetto sportivo, senza correre il rischio di dividere colpevolisti e innocentisti, resta il lato umano di un uomo che ha passato un anno complesso di espiazione: “Duro, mi ha segnato tantissimo. Ho sofferto. Ho vissuto un incubo. L’idea di non poter fare quello che amo di più e come immagine nei confronti delle persone che amo di più. Ti demolisce. Trovo che tutto questo mi sia stato utile, tuttavia. Ho recuperato altri pezzi di me perché ho ritrovato molti aspetti che avevo un pò messo da parte. Tra questi il valore di alcune cose che troppo spesso dai per scontate. Il lavorare e preparare cavalli per altri fantini, il sacrificio della mattina presto, piccoli dettagli del lavoro di scuderia che mi hanno permesso di vedere o rivedere le cose da un’altra prospettiva. Ho conosciuto persone nuove, ho riscoperto antiche sensazioni. Da questa situazione ne esco profondamente cambiato nel mio interno, in meglio chiaramente. Non sono più disposto a perdere tutto per delle cazzate e sono veramente carico a molla per riprendere il filo del discorso. Non vedo l’ora di affrontare la sfida di dover ripartire. Mi sento in forma, già ho pensato di programmare un viaggio negli States nell’inverno prossimo per mantenere la mente e il fisico al top. Da come la vedo io quest’anno è stata l’occasione di rimettere in paro con qualcosa. Non è stata una sconfitta, andrò via a testa alta perché sono a posto con la coscienza”. 

La vita è strana, ma insegna tante cose dandoti l’esperienza necessaria e la possibilità di ricominciare, anche più volte, se lo vuoi, a qualsiasi età. Laddove la fatica è sicuramente ciclopica è nella “reputazione” la zona più difficile da districare, dipanare e dissolvere. “La cosa buffa è che ho sempre ritenuto di essere un uomo fortunato, per quello che mi ha dato la vita in termini professionali ed umani. Ed è come se tutto d’un colpo avessi dovuto pagare un conto ultra salato per tutto questo. La vita è veramente strana, a volte”. Fabio ha l’oro in mano, non se lo lasci sfuggire come sabbia del mare.