Crisi Anac, la replica di Mattia Cadrobbi a Stefano Luciani

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Riceviamo e pubblichiamo:

AGLI ALLEVATORI di PUROSANGUE ITALIANI SOCI e non SOCI DI ANAC

Preso atto del comunicato ufficiale ANAC ai Soci riguardo la mia protesta in occasione del Premio Giuseppe de Montel del 4 luglio scorso a San Siro (lancio del piatto ANAC da me vinto come allevatore di MATURLO), ci tengo a chiarire, come tale mia azione di protesta fosse rivolta esclusivamente al Presidente ANAC, Stefano Luciani, ancora una volta assente, pur nella giornata della stagione, più importante per i puledri! Quello Stefano Luciani, che ho esortato più volte ad una azione attiva, nel rispetto delle sue funzioni presidenziali e dal quale non ho mai avuto riscontro, nemmeno dopo le mie dimissioni e dopo le mie dure prese di posizione. Per questo ho scelto di ottenere l’attenzione da parte dell’opinione pubblica ippica generale tramite questa mia forma di protesta programmata.
Detto questo e dopo il comunicato ANAC del 07/07/2023, il sottoscritto rinnova l’invito al Presidente Stefano Luciani a non perdere ulteriore tempo con newsletter inutili (scorretto usare i mezzi dell’Associazione per provare a parare critiche indirizzate alla sua persona), quanto piuttosto a lavorare e fare qualcosa di concreto per l’Allevamento italiano. Glielo dico con grande sincerità, poiché è stato eletto anche con i miei voti e quelli di moltissimi allevatori a me vicini: per tutti costoro il SUO PERDURANTE NON FARE è inaccettabile!
Inizio con una provocazione. Se vuol fare una newsletter per chiarire qualcosa, sarebbe corretto che il Presidente la facesse per comunicare i motivi (incidente, epidemia?) che lo hanno portato al ritiro di diversi suoi soggetti (se non ricordo male ben 6), già a catalogo, poco prima dell’asta SGA selezionata 2022 (cosa mai accaduta in passato ad un Presidente ANAC). Molti Soci sono ancora in attesa di una sincera spiegazione. La vuol dare o la comunicazione associativa vale solo quando è a sua protezione?!
Per quanto riguarda la sua Presidenza, ad oggi non è stato raggiunto ancora nessun risultato utile per l’Allevamento italiano. Mancano poco più di 8 mesi alla fine del mandato e forse con l’impegno e il lavoro qualcosa di concreto si può ancora ottenere. Sottolineo poi che non è normale che un Presidente di Associazione non presenzi alle Oaks d’Italia, al Primi Passi, al Premio dell’Arno, per citare tre avvenimenti clou della stagione appena conclusa. Non si è mai visto un tale assenteismo in tanti anni di storia dell’ANAC. Non lo dico solo io, ma molti altri Soci, sia di lunga data, che a me vicini! Erano state promesse ai Soci riunioni di confronto periodiche, ma ad oggi nemmeno quelle sono mai state fatte.
La sua carica presidenziale (ottenuta tra l’altro da meno votato alle ultime elezioni) prevederebbe presenza, impegno e lavoro. Un Presidente dovrebbe dare l’esempio. La sua assenza, sempre più evidente a Milano, lascia intendere una “volontà” di mantenimento dello “status quo”: forse a vantaggio dei privilegi di qualcuno? A discapito di cosa? Ve lo dico io: a lungo andare, del bilancio dell’Associazione sempre più debole e fragile (come da me fatto riportare più volte nei verbali dei Cda 2022 e 2023 e nella mia PEC di dimissioni).
Avevo mandato più comunicazioni al Presidente, chiedendo di effettuare un cambio di passo anche su altri temi che dovrebbero essere fondamentali, come quello del ripristino di Settimo Milanese. Nulla si è mosso, a parte qualche lettera, di modesto contenuto ed effetto nullo. Non ho mai nemmeno avuto pieno appoggio (anche da delegato ANG sulle scommesse ippiche) su altri argomenti come, ad esempio, la lettera dell’ottobre 2022, sulla chiarezza e sulla garanzia dell’assegnazione degli steccati (tipologia estrazione e modalità con cui si svolgono), mandata al Ministero e per la quale non si sono ancora avute risposte ufficiali. Non parliamo poi della proposta di riforma delle scommesse ippiche, scritta dalla “Commissione scommesse” di ANG da me presieduta, inviata al Sottosegretario del MEF del Governo Draghi (luglio 2022) e per la quale il Presidente Luciani non si è nemmeno degnato di fare un appunto, una integrazione o altro. Ricordo a tutti che, oggi, il sistema ippico italiano NON è sostenibile e che a fronte di 200MLN di costi, in crescita, ne generiamo attraverso le scommesse meno di ¼!
Rammento poi a Luciani che l’ultimo cavallo allevato in Italia, vincitore di Gr.1, è stato Way To Paris, nato 10 anni fa (2013) ed allevato dalla Grundy Bloodstock Srl (immensa allevatrice che non è nemmeno Socia ANAC). Gli ricordo anche che all’ultimo meeting EFTBA (dicembre 2022), a Newmarket, al quale era presente per ANAC il sottoscritto, il PRIMO punto dell’ordine del giorno recitava: “ITALY”, con riguardo alla catastrofica situazione italiana e l’oramai vicina retrocessione “definitiva” da parte del Comitato Pattern. Si ricordi il presidente Luciani che il Trotto e l’Area Sella allevano in Italia cavalli che vincono regolarmente anche all’estero. Non mi venga detto che allevare purosangue è diverso e più difficile! In Germania nasce un numero di puledri simile al nostro, ma con diversi vincitori di Arc negli ultimi anni. Ci vuole cultura allevatoriale, non allevatorial-commerciale.
Quindi lo sollecito ad agire concretamente. Se non lo può fare, non ne ha il tempo, o si hanno altri impedimenti, è meglio farsi da parte.
Personalmente ho dato le dimissioni prima di tutto perché ho un nuovo incarico e non intendo più occuparmi di politica ippica del purosangue, bensì dedicarmi ai miei cavalli in allevamento e ai miei colori in corsa (mio grande sogno fin da bambino) e portare a termine altri progetti associativi fuori dal galoppo. L’ippica rimarrà per me, da qui in avanti, un semplice divertimento ed una passione. Mi spiace solo che nessuno abbia avuto il coraggio di appoggiarmi (comprendendo la validità dell’iniziativa) nella famosa PEC del settembre 2021 nella quale avevo chiesto formalmente al Ministero il nome del referente al procedimento che aveva causato l’inizio dei ritardi dei pagamenti (questione ancora in ballo e ancora non risolta).
Confido però, nelle capacità e nelle idee della nuova classe dirigente governativa italiana, presieduta, per quanto riguarda l’ippica, dall’attuale Sottosegretario del MASAF, Senatore Patrizio Giacomo La Pietra. Un esempio è la nomina diretta dei rappresentanti delle categorie ippiche autorizzati a interagire con il Ministero, senza passare dalle Associazioni stesse e scavalcando così le lobby che persistono da anni e che vogliono mantenere lo “status quo”, invece di sfruttare al massimo i benefici che potrebbero derivare dal cambiamento in atto.
Buon lavoro ed un grande in bocca al lupo a tutti. Mi scuso se qualche volta ho usato toni e modi fin troppo energici, ma l’ho fatto sempre con l’unico obbiettivo di fare il bene dell’ Associazione e quello dell’ippica italiana del purosangue tutta.

Mattia Cadrobbi