Grazie al grande pubblico dell’ippica

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Le rilevazioni dicono che sabato sera al sito di Equos Corse dal Mondo sono stati collegati 6781 device per vedere l’International Trot in diretta. A tutti coloro che hanno seguito l’impresa di Vivid Wise As attraverso il nostro canale va un sentito ringraziamento, perché è gente dell’ippica, che come noi ama l’ippica e nonostante si trattasse di sabato sera, in contemporanea con la partita della piccola Italia del calcio, hanno voluto guardare live la diretta.

A questo numero va poi aggiunto quello dei 12.000 clic sulla notizia della vittoria con annesso video. E ancora una volta c’è la dimostrazione tangibile che il pubblico c’è, che i numeri non saranno quelli veri o presunti di altri sport, ma sono comunque significativi e interessanti. La gente dell’ippica vuole vedere le corse, soprattutto le grandi corse, ma non sempre riesce a farlo.

Per il secondo anno consecutivo l’International Trot, con gli italiani al via, è stato trasmesso solo da Equos. E per vedere il tentativo di Goldenas a Longchamp è stato necessario collegarsi con il live di France Galop, così come succede per tutte le grandi corse.

L’emittente ufficiale dell’ippica italiana non ha coperto praticamente nulla di tutto ciò (Amérique ed Elitlopp come sole eccezioni) e questo fatto andrebbe quantomeno approfondito, nel senso che sarebbe quantomeno dovuto al settore specificare il motivo per cui le corse più importanti del mondo non vengono trasmesse in un palinsesto nel quale al contrario hanno trovato posto equitazione, reining e telenovele di cowboy che poco o nulla hanno a che fare con il nostro mondo e che potrebbero essere considerati riempitivi dopo aver proposto la grande ippica.

Non conosciamo le dinamiche che impediscono la trasmissione delle grandi corse, ma in ogni caso, che si tratti di problemi dovuti al Masaf o a chi gestisce la televisione, il risultato è un disservizio che si trasforma in uno schiaffo al settore nel momento in cui ci sarebbero da celebrare le imprese dei nostri campioni. E il pubblico degli ippici di parole e di proclami ne ha già sentiti troppi.