La tre giorni di Tattersalls Ireland September Yearling Sale ha visto la fine nella giornata di giovedì, con un’altra sessione interessante per gli allevatori che hanno scelto questo palcoscenico per proporre la loro nutrita e folta schiera di yearlings. A dir la verità anche gli italiani hanno voluto cercare affari qui nel mare magnum della sovrapproduzione irlandese. Gli abitanti dell’isola verde non vedono l’ora di accogliere gli italiani pronti a prendere tutto quello che gli viene proposto. L’asta è decisamente cresciuta negli ultimi periodi, ad ogni modo. Ma riflessioni in corso servirebbero per analizzare un fenomeno. Il protezionismo non serve a nulla, il libero mercato impera ed è giusto sia così, ma i nostri “capiscioners” quantomeno dovrebbero ragionare sul fenomeno. In Irlanda e in Inghilterra nascono una cosa come 13.000 foal per anno, in ciascuno dei due paesi, noi non arriviamo a 600 nati in un anno. Nella fascia bassa del mercato si posson pescare delle pepite d’oro, certo, ma è molto più probabile quando ci sono molti nati piuttosto che quando ce ne sono pochi e risicati. Anche in questo caso fa “moda” seguire un figlio di uno stallone commercialmente appetibile all’estero (benchè piccolo o storto) piuttosto che un cavallo italiano, che ha un sovrappremio del 60%.
A dieci anni dalla creazione della Part II, si è toccato il picco massimo nel fatturato complessivo, ma con un numero di cavalli comunque molto alto.
In catalogo c’erano 256 cavalli, offerti realmente 232 e 188 (l’81%) di questi hanno trovato una nuova casa con un movimento globale di €1.546.100 (+60%), ma con un numero di venduti praticamente del doppio dello scorso anno quando furono 92. Tant’è che la media è scesa a 8.224 (-21%) ed il mediano a €6.000 (-25%).
A fare il top price è stata una femmina da Soldier’s Call (Showcasing), che ha realizzato la cifra di €45.000 comprata da Joe Foley. Ben 4 femmine nelle prime 5 posizioni tra i prezzi più alti ma ancora una volta a far parlare di se è stata Cristiana Brivio con la sua Razza Latina che ha comprato altri 3 puledri spendendo complessivamente €59.000 di cui €35.000 per una Far Above (Farhh), €18.000 per una Sergei Prokofiev (Scat Daddy) e €6.000 per un Kessaar (Kodiac).
Enrica Baragiola ha comprato due cavalli spendendo €30.000 di cui €24.000 per una figlia di Calyx (Kingman). Luigi Ginobbi ne ha comprati 3 spendendo €40.500 per 3 femmine di cui €20.500 per una Inns Of Court (Invincible Spirit).
Valfredo Valiani ne ha presi 10 spendendo €73.000 di cui €16.000 per un Us Navy Flag (War Front) da €16.000 ed in generale 3 dei 7 sopra la doppia cifra. Stefano Botti 2 da €19.000 complessivi, Alduino 2 da €30.500 complessivi. Ed ancora la Semeso 5 cavalli da complessivi €38.000, Mark Cuschieri 2 da €17.000, la Blue Castle 1 da €7.000. Gli altri: Alessio Laudani 2 da €4.000 totali, Giannotti 2 da complessivi €5.500. Francesco Ibba 2 cavalli da totali €5.000, Vincenzo Caruso 2 da €8.000. Massimo Fontana 1 da €3.000. Sandro Cardaioli e Società di Allenamento Pierdomenico Danilo ne hanno preso 1 ciascuno spendendo €4.000 e dunque con altri €8.000 da sommare agli italiani. Poi Scalora Salvatore 1 da €6.000, Ponte Di Pietra 1 da €5.500, la SRLS di David Ducci 2 da €4.000 totali. Ne abbiamo trovati un altro paio nascosti, ma sarebbe opportuno verificare, e sposterebbero comunque poco dal totale.
Dunque: Se non abbiamo contato male, ci sono altri che possono celarsi dietro nomi assunti o all’amichevole: Nel secondo giorno sono stati 32 acquisti italiani per complessivi €670.000 che vanno ad aggiungersi a quelli di del primo giorno che sono stati, lo ricordiamo, circa 28 acquisti per un totale complessivo speso di circa €466.000.
Il totale fa: 59 acquisti per un globale €1.136.000 spesi nella due giorni e a questi vanno aggiunti i 45 cavalli del terzo giorno con totale speso di €363.000. Se i conti che abbiamo fatto sono corretti gli italiani in questa edizione delle September hanno comprato una cosa come €1.5 milioni di euro per 105 cavalli acquistati, numero più o numero meno.
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