City Of Troy è il nuovo Frankel?

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Quante volte avete sentito Aidan O’Brien parlare dei propri cavalli, singolarmente, come del migliore che abbia mai allenato? Tante, troppe. Ma ora pare proprio che il paragone non sia così irriverente. La vittoria di City Of Troy (Justify) nelle Dewhurst Stakes ha aperto un altro squarcio temporale alla caccia delle similitudini con Frankel, di sicuro il cavallo più forte dell’era moderna del purosangue, il cui impatto non è stato solo devastante per chi segue il nostro sport solo dal punto di vista agonistico, ma anche e soprattutto per il mondo dell’allevamento, per il miglioramento della razza e per la sua produzione sempre efficace. Peraltro Frankel, nelle statistiche degli addetti ai lavori, vanta una proiezione secondo la quale potrebbe tranquillamente superare suo padre Galileo, la cui carriera, agonistica e riproduttiva, è stata sempre gestita proprio dal Coolmore.

Dicevamo: Ennesima mossa strategica in vista del mercato dell’allevamento del Coolmore, sempre attento alla ricerca di nuovi flussi di sangue per alimentare il suo impero di stalloni e per vendere le monte ai più suggestionabili allevatori? Può darsi, ma se non fosse una vera macchinazione ordita dai grandi capi, allora le dichiarazioni rese subito dopo la vittoria da Aidan O’Brien, Ryan Moore e Michael Tabor, possono essere prese come oro colato. 

“Abbiamo trovato il nostro Frankel” suona un pò come l’Eureka, esclamazione di gioia per la soluzione di un difficile problema, proferito dallo scienziato e matematico Archimede. Si, perché la scienza molto spesso è chiamata in causa nella ricerca della creazione del cavallo perfetto. Troppe variabili mettono però in discussione la stessa riuscita nel mondo del purosangue, ma la ricerca, quella si, è a volte ossessiva soprattutto per chi ha messo tutte le sue forze per una vita nell’industria del purosangue. 

Sta di fatto che dopo la vittoria nelle Dewhurst al Rowley Mile gli addetti ai lavori hanno usato termini come “extraterrestre” per definire City Of Troy, capace di conservare l’imbattibilità di 3 corse con 3 lunghezze e mezzo di margine rispetto al primo degli inseguitori. Cosa piace di City Of Troy? La meccanica, la prorompente fisicità, la qualità, la velocità. 

Nel frattempo sono passati 13 anni da quando Frankel vinse la stessa corsa con un margine di vittoria più corta. Vinse anche le dieci successive a 3 e 4 anni, fino a essere riconosciuto come probabilmente il più grande cavallo dell’era moderna. 

City Of Troy, lo dice anche il nome, avrà una lunga, lunga strada da percorrere se vorrà raggiungere una vetta simile, ma con le 2.000 Ghinee, il Derby e il St Leger menzionati come potenziali obiettivi futuri. Letteralmente tutto è possibile in questa fase. “Lui è davvero il nostro Frankel”, ha detto Tabor, una delle figure più rispettate nel mondo delle corse a livello globale, credendo fermamente in ogni parola che stava proferendo. “Conosco il modo in cui parla Aidan. Siamo tutti ottimisti, ma questo cavallo è speciale. Non c’è dubbio, è un vero crack. Questo è ciò che sentiamo in questo momento. Forse in futuro prenderemo un uovo in faccia, ma mi piace parlare prima che accadano le cose e sento davvero che questo cavallo potrebbe essere qualsiasi cosa.” 

City Of Troy è favorito delle 2000 Ghinee 2024 e del Derby 2024, nonché per la Triple Crown che serve solo ai giornali per fare i titoli con entusiasmo, ma non conferisce un futuro certo in razza come spesso accaduto ad altri illustri predecessori. 

I titolisti si sono scatenati con O’Brien che abbiamo sentito spesso parlare in modo entusiasta all’indomani del successo di una grande corsa, ma è molto più raro sentire Moore fornire i superlativi: “Mi ha impressionato in tutte le sue corse, e il primo giorno che l’ho montato (al Curragh) ha fatto qualcosa che un cavallo non mi aveva mai fatto prima”, ha detto il jockey dallo sguardo monolitico “Non potevo fermarlo e questo non è mai successo. Quando abbiamo corso le Superlative a Newmarket in estate ho pensato fosse il miglior puledro che avessi mai montato, ma ieri è andato più forte”. Poi è arrivata la questione Frankel: ”Per me, lui è il miglior cavallo da corsa che abbia mai visto”, ha detto Moore del campione di Sir Henry Cecil. “È un paragone sciocco da fare e City ha molta strada da fare, ma è entusiasmante in questo momento e quello che ha fatto finora mi ha impressionato. Penso che sia un cavallo molto raro.” E così O’Brien, che sembrava decisamente pensieroso prima della corsa perché preoccupato per il terreno diventato progressivamente pesante per City Of Troy, si è poi ritrovato con un ottavo successo nelle Dewhurst da record e un puledro destinato alla grandezza: “Non ama il pesante per me, ma non avevo altre opzioni al momento. Per fortuna è andata bene, non si stanca mai e non ho mai visto un cavallo così. Ha un motore veramente fuori dalla media. Quello che ha è un motore a reazione e il suo motore ha spinto la sua azione. Di solito li spingiamo al limite, ma non siamo mai riusciti a trovare il suo limite . Ecco perché è molto insolito”. 

La genealogia parla chiaro: Figlio di Justify (Scat Daddy), stallone residente al Coolmore in America presso l’Ashford Stud in Kentucky al tasso di $100.000, dopo aver iniziato a $150.000. Justify è figlio di Scat Daddy, stallone prematuramente scomparso, a sua volta figlio di quel Johannesburg (Hennessy), per il quale O’Brien disse tante cose belle, anche li.

Justify ha vinto la Triple Crown americana nel 2018 da imbattuto in 6 corse. È stato allevato da John Gunter che lo aveva venduto in asta pubblica a $500.000 a Keeneland nel 2016, è stato allenato in corsa da Bob Baffert. Quanto a City Of Troy:La mamma è Together Forever (Galileo), vincitrice del Fillies Mile G1 a 2 anni. Together Forever è sorella piena di, udite udite, tale Forever Together, vincitrice di Oaks (che fantasia) e mezza sorella del campione e stallone Lord Shanakill (Speightstown). La mamma comune è Green Room (Theatrical). Ora il Galileo, dopo aver fatto faville in linea maschile, è pronto a prendersi un posto in razza come eccellente padre di fattrici e magari di stalloni in linea femminile.

Padre tempo agisce sempre in silenzio.