Breeders’ Cup 2023, il report completo. Auguste Rodin impeccabile nel Turf. White Abarrio domina il Classic. Tutti i video di giornata e storie

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Ad ognuno il suo. La notte della Breeders’ Cup ha posizionato le cose come devono andare, nel loro posto. Le corse in dirt, ovviamente, sono andate a cavalli americani in tutto e per tutto mentre quelle in erba a cavalli europei o dal pedigree europeo. Qui sotto diamo conto delle migliori performances e video della notte più bella dell’America, mentre i risultati completi rimandiamo alla lettura al seguente link e selezionare Santa Anita: https://www.racingpost.com/results/2023-11-04

Longines Breeders’ Cup Turf (Grade 1): Vittoria senza discussioni per Auguste Rodin (Deep Impact), pilotato, anzi pennellato, da Ryan Moore che in curva ha pescato un varco millimetrico fiondandocisi e guadagnando un’altra vittoria in G1 per un cavallo speciale che, inspiegabilmente, in due occasioni non è andato a dama come nelle King George e nelle 2000 Ghinee. Ma per il resto, score illibato in pratica per il cavallo del Coolmore. Auguste ha battuto Up To The Mark (Not This Time) e Shahryar (Deep Impact) con Cristian Demuro in sella. Solo quinto King Of Steel (Wootton Bassett), che forse ha pagato l’impegno recente ad Ascot sul pesante. Maggiore freschezza invece per Auguste, che non correva dalle Irish Champion, tu guarda un pò a mano sinistra come aveva imposto Padre Aidan per preparare il figlio di Deep Impact agli USA. Sesto Onesto, il piazzato dell’Arc de Triomphe. 

Longines Breeders’ Cup Classic (Grade 1): Vittoria da favorito per White Abarrio (Race Day), che ha lasciato ad una lunghezza il giapponese Derma Sotogake (Mind Your Biscuit) e Proxy (Tapit). Il vincitore è un grigio di 4 anni allenato da Rick Dutrow, 64 anni, che ha una storia tutta particolare ed un viaggio che parte da lontano. Riabilitato nel febbraio 2023 da un divieto di 10 anni imposto sulla sua licenza professionale dalle autorità di regolamentazione di New York che lo definivano “odioso”, tra le altre cose, Rick Dutrow è tornato. Alla grande. In inverno gli è stato trasferito un questo cavallo di 4 anni con scarse prestazioni da un allenatore, Saffie Joseph Jr, anch’egli sotto esame da parte dei regolatori per cause che riguardano la morte di alcuni cavalli in quella stagione. Sta di fatto che Dutrow ha dimostrato di poter ancora allenare un cavallo da corsa. L’ex “cattivo ragazzo” di questo sport, vincitore di Breeders Cup con Saint Liam nel 2005, ha vinto il premio più importante nelle corse americane, da 6 milioni di dollari. La vittoria è stata la settima nella carriera di White Abarrio su 15 disputate. Allevato in Kentucky da Spendthrift Farm, fu comprato da yearling per $7.500 nel Gennaio 2020 ad Ocala, e rivenduto alle OBS di marzo per $40.000 a 2 anni, è figlio di Race Day (Tapit), stallone funzionante per $7.500, e prodotto della fattrice Catching Diamonds (Into Mischief). Ora vince $5 milioni frutto di 7 vittorie e 3 piazzamenti in 15 corse disputate.

Il cavallo quasi bianco ha iniziato la sua carriera a Gulfstream Park con l’allenatore Carlos Perez, vincendo per 6 3/4 lunghezze alla prima uscita in agosto della sua stagione giovanile. Quella vittoria attirò l’attenzione di Clint e Mark Cornett, che acquistarono privatamente la quota di maggioranza di White Abarrio e lo trasferirono a Saffie Joseph Jr. nel sud della Florida. La Scuderia La Milagrosa di Antonio Pagnano, il proprietario originario, mantenne un interesse. Dopo un terzo posto nel G2 Kentucky Jockey Club Stakes a Churchill Downs, White Abarrio ha vinto le G3 Holy Bull Stakes al suo debutto a 3 anni nel 2022, seguito da una vittoria nel Florida Derby G1, rendendolo uno dei maggiori favoriti per la Triplice Corona. Un deludente 16° posto nel G1 Kentucky Derby ha dato il via a una serie di sei sconfitte consecutive, conclusa con una vittoria. E proprio mentre Joseph stava pianificando la campagna di 4 anni di White Abarrio due dei suoi cavalli morirono improvvisamente a Churchill Downs, spingendo i funzionari lì a metterlo in sospensione. La New York Racing Association ha seguito l’esempio. I Cornett, che non vedevano chiaro su quanto sarebbe durata la sospensione e se sarebbe stato idoneo ad allenarsi in altri stati, hanno deciso di trasferire il cavallo a Dutrow, che stava cercando di mettere insieme una scuderia dopo la sua lunga assenza forzata dal gioco. Da li un terzo posto nel Met Cap alle spalle di Cody’s Wish, e poi 2 vittorie tra Saratoga e Santa Anita ma anche non senza il brivido. Nei giorni precedenti al Classic aveva mostrato dolore ad un piede, poi risolto brillantemente. 

FanDuel Breeders’ Cup Mile presented by Permanently Disabled Jockey Fund: Finale ad effetto e protagonisti due Godolphin di diverso training. L’affondo decisivo è stato per Master Of The Seas (Dubawi), allenato da Charlie Appleby, che ha beffato la femmina Mawj (Exceed And Excel), allenata da Saeed bin Suroor. Un muso a dividere i due di casa Mohammed, ma allenati diversamente. Secondo G1 vinto in America, niente in Europa, per il 5 anni castrone. 

Maker’s Mark Breeders’ Cup Filly & Mare Turf: Finale anche qui ad effetto per Inspiral (Frankel) che ha continuato la sua striscia di vittorie, allungando fino ai 2000 metri mai affrontati prima d’ora. La cavalla di John & Tady Gosden del Cheveley ha avuto anche problemi di percorso, brillantemente risolti da uno scatto perentorio dimostrando di avere tante lunghezze in mano. In sella Frankie Dettori, al suo primo urrà americano della stagione. Per Inspiral terza vittoria consecutiva sulle 9 totali in carriera, e sesto G1 catturato. Che cavalla! Battuti Warm Heart (Galileo) e Moira (Ghostzapper).

Big Ass Fans Breeders’ Cup Dirt Mile: Finale combattuto e anche un pò thriller per Cody’s Wish (Curlin), alla fine sopravvissuto anche ad una inchiesta dei giudici dopo una lotta con National Treasure (Quality Road). Il cavallo di Godolphin, tutto americano e allenato da Will Mott, va in razza a 6 anni (ne ha 5 ora) con 5 G1 in bacheca ed un ruolo in allevamento in qualità di figlio di Curlin (Smart Strike), stallone da $250.000 di tasso di monta, e una mamma da Tapit (Pulpit), stallone da $185.000 il tasso di monta. 

Juddmonte sugli scudi: Il gruppo di Juddmonte ha avuto una buona soddisfazione con i cavalli allevati o figli dei propri stalloni. Nello Sprint conferma da favorito per Elite Power (Curling), di proprietà che fu comprato per $900.000, che ha completato la suite di 9 vittorie in 12 corse disputate, con 3 piazzamenti annessi. Terza vittoria di G1 in carriera, e conferma per il secondo anno consecutivo in questa corsa. 

Ed ancora: Idiomatic (Curlin), da favorita, ha vinto il Distaff per femmine. La 4 anni, fatta in casa Juddmonte, ha ottenuto la vittoria numero 6, con 2 piazzamenti in più in 8 corse disputate, e la terza vittoria consecutiva in G1. La 4 anni è allenata da Brad Cox. 

Storie: Nel Turf Sprint invece è stato il momento di Nobals (Noble Mission), 4 anni di Larry Rivelli, cavallo pagato $3.500, che ha conquistato a 12/1, battendo complessi ricchissimi, la sesta vittoria in carriera, la prima in G1, e superato il milione di dollari in somme vinte. Figlio di Noble Mission (Galileo), fratello pieno di Frankel, che dopo un inizio di carriera in America come stallone Juddmonte ora funziona in Giappone. Solo quarto Live In The Dream, il vincitore delle Nunthorpe Stakes G1 a York, ma comunque bene. 

Giambattista Vico: La storia si è invece ripetuta nel PNC Bank Breeders’ Cup Filly & Mare Sprint G1 per Goodnight Olive (Ghostzapper), femmina di 5 anni, che ha vinto un anno dopo questa corsa arrivando a 8 vittorie e 2 piazzamenti in 10 corse disputate per i colori di un piccolo sindacato che la pagò $170.000.

Italians: In giornata vittoria anche per Umberto Rispoli che ha risolto il Twilight Derby G2 in sella a Seal Team (War Front), con una monta fenomenale. I nostri hanno raccolto un bottino magro, ad eccezione di Frankie Dettori che ha vinto in G1. Umberto ha vinto in G2. Per Cristian Demuro 2 piazzamenti. Per Antonio Fresu un piazzamento in G2.