Equinox, mr 100 milioni. Quanto vale un campione? Storie di cavalli milionari, il top ed i flop del galoppo mondiale

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Business is business. Quanto vale un campione come Equinox? Se lo è chiesto nell’edizione del 30 Novembre il quotidiano online Jour De Galop, da cui prendiamo spunto per proporre questo approfondimento, che ha tirato la riga su una cifra esatta: €100 milioni. Una cifra ovviamente sommaria, frutto di una serie di valutazioni che mettono in conto anche i rischi dati dall’alta volatilità del valore di un cavallo da corsa, che potrebbe azzerarsi nel giro di poco tempo per questioni fisiche, psichiche, esistenziali. 

Non è questo il caso, almeno per ora. Il cavallo Equinox è un simbolo di un paese che ha deciso, anno dopo anno, lustro dopo lustro, di irradiare con il suo sole il galoppo mondiale e selezionare fino ad arrivare ad un valore della propria industria a livelli altissimi, inimmaginabili, frutto di un lavoro di selezione continuo, alla ricerca del massimo picco possibile per una nazione che è poco più grande dell’Italia (377.829 chilometri quadrati, pari alla superficie totale del territorio italiano più quella di tre regioni: Sicilia, Sardegna e Piemonte). Fattrici, stalloni, puledri, scelti da America, Australia, Europa, e migliorati sempre cercando di più, investendo, incrociando come fossero scienziati in laboratorio alla ricerca del gene perfetto. 

Ma andiamo al dunque. Quanto vale Equinox? Secondo JDG le stime parlano di 100 milioni, cioè la cifra offerta dagli Stati Uniti e recapitata sulla scrivania della Silk Racing, prontamente rispedita al mittente. Il valore, però, è volatile e si desume non solo da calcoli matematici ma anche dalla forza di saper resistere alle offerte irrinunciabili. Ci vuole ben altro per comprare un crack, soprattutto in Giappone. Fa parte della cultura del paese e del suo allevamento. Per convincere i giapponesi a vendere devi offrire una cifra pazzesca, fuori mercato. Il valore ovviamente dipende da tanti fattori: In questo caso parliamo di un campione in corsa che deve dimostrare tutto in razza ma con grande potenziale, diverso è il caso di uno stallone già cosiddetto “proven” e con una carriera alle spalle. 

Nella storia del purosangue nessun cavallo ha raggiunto un valore simile prima di entrare in razza. I precedenti, ricorda JDG, sono i seguenti: Nel 1973 il crack Secretariat (Bold Ruler) è stato sindacato in 32 parti per 6,08 milioni di dollari, una cifra corrispondente ai 42 milioni di oggi. Era un altro mondo. Nel 2000, Fusaichi Pegasus (Mr. Prospector), vincitore del Kentucky Derby, è stato venduto dal giapponese Fusao Sekiguchi per 70 milioni, dopo il successo a Churchill Downs L’acquirente era Coolmore e, secondo diverse fonti, la superpotenza irlandese aveva Shadai come partner di minoranza. Ha fatto il suo debutto da stallone a $ 150.000.

Nel 2018 Coolmore ha acquistato la carriera di stallone di Justify (Scat Daddy) per esattamente $60 milioni, dopo il successo nelle Preakness Stakes G1 con, nelle condizioni di vendita, un bonus di 15 milioni in caso di vittoria nelle Belmont Stakes. Missione compiuta e prezzo salito a 75 milioni, un record. Cifre che sono ufficiali perché “sindacate” pubblicamente.

Justify ha attualmente messo nel mercato 347 prodotti in età da corsa per $ 150.000, 120 nati da accoppiamenti a $ 125.000 e 116 puledri a $ 100.000. Il suo “fatturato”, fatti i conti dovuti, salirebbe a 78,05 milioni di dollari e tutto questo senza contare le 222 fattrici incontrate a $100.000 nel 2023. Dal 2024 il suo tasso di monta è privato. Insomma, un valore anche più alto in proiezione. 

Anche Flightline ha avuto una valutazione altissima appena entrato in razza, e dunque con anche i dubbi che lo accompagneranno fino a quando i suoi figli non dimostreranno in pista le capacità. Flightline, campione imbattuto, lo scorso anno vide il 2.5% venduto per una cifra di 4,6 milioni di dollari alle Keeneland November Breeding Stock Sale. Che portano la valutazione del fenomeno Usa a 184 milioni di dollari. Mai nessuno era arrivato così in alto e se si considera che una caratura di Gun Runner, star del momento fra gli stalloni Usa, è valutata intorno ai 3,5 milioni, si capisce come Flightline sia considerato potenzialmente qualcosa di straordinario. Flighline funziona per $150,000 alla Lane’s End Farm in Kentucky dopo il primo anno fatto a $200.000 con 152 fattrici coperte: Risultato del primo anno: $30.400.000 fatturati. Certo, di mezzo ci sono anche accordi privati, eventuali foal sharing, prezzi di favore, ma fino ad un certo punto. 

Anche Galileo entra di diritto in questa speciale classifica. Valore ufficiale non esiste, per il “sommo” perchè frutto di valutazioni molto soggettive. In corsa ha vinto poco più di £1 milione, calcolate che alla sua epoca non c’erano ancora i premi milionari per alcune delle corse più ricche del mondo che hanno certamente inflazionato il mercato, ma il suo impatto nel mondo dell’allevamento è stato imponente: Per anni ha prodotto campioni coprendo fattrici, perlopiù del Coolmore, ad un tasso pubblico o privato di €500.000 circa, stando alle stime. Se consideriamo che mediamente ha coperto un centinaio di ottime femmine per anno, il valore si aggirava intorno ai $200 milioni, dollaro più, dollaro meno. Ma va messo in conto che la sua progenie ha vinto in corsa tantissimo e molti di loro si stanno distinguendo in razza (vedi Frankel, ora disponibile a £350.000). Dunque sono stati $200 milioni, fino a quando era in vita, che potevano essere molti di più. Se consideriamo anche che il valore della Gioconda si attesta intorno agli $850 milioni, è come se fosse un quarto di un incredibile valore. Un vero valore capitale.

Diverso è il caso di stalloni come Wootton Bassett (Iffraakj) acquistato dal Coolmore per cifre non rese note ma sicuramente a 9 zeri. Il cavallo in questione aveva cominciato a €6.000 nel 2012, poi sceso fino a €4.000 nel 2015. Nel 2020 fu acquistato dal Coolmore e nel primo anno in Irlanda era stato proposto a €100.000 a tacca messa, fino al €200.000 esposto sul cartellino del 2024. Parliamo di cifre alte che ben rappresentano l’importanza dell’industria dell’allevamento, rispetto alla carriera di corse. Wootton Bassett, poi, ha guadagnato credibilità sul campo e fattrici sempre migliori. Un circolo vizioso, ma logico. Equinox ha guadagnato in corsa £14 milioni, e la stessa cifra la guadagnerà coprendo una manciata di fattrici. Bello fare i conti agli altri eh.. 

Prezzi da “campioni”: Le storie dei cavalli da corsa sono molteplici: Tra i “prezzi” sovrumani ci sono anche quelli che riguardano Shareef Dancer, modesta carriera come cavallo da corsa, ma essendo figlio di Northen Dancer, era molto ricercato come riproduttore. Il cavallo fu acquistato dall’emiro di Dubai per “soli” 40 milioni di dollari, nel 1983. 

Altra storia riguarda, e lo ricorderete tutti, The Green Monkey. Il cavallo in questione fu comprato in asta pubblica prima della carriera di corse, ma sul valore ha influito certamente la genealogia, in prospettiva futura. Il figlio di Forestry era stato acquistato per la cifra record di $16m quando Demi O’Byrne, agendo per conto del Coolmore, riuscì a battere la concorrenza di Godolphin spendendo una cifra monstre dopo averlo visto galoppare in occasione delle Fasig-Tipton Calder Select Two-Year-Olds In Training Sale del 2006. Insomma, The Green Monkey era molto promettente ed i due colossi fecero a testate per accaparrarselo in una sorta di battaglia all’arma bianca. Entrò in razza al tasso di monta di $5,000. Neanche li, però, una soddisfazione decente. Coprì un book di fattrici limitato, al massimo 12 nella prima annata, e poi 40 nella successiva. Comunque è padre di 4 vincitori di black type, inclusa Monkey Business, che nel 2016 ha vinto la triple crown femminile..a Panama. Insomma, non benissimo per uno che si pensava potesse essere un triple crown winner e stallone del secolo.

Fu discreto l’impatto di Seattle Dancer che nel luglio 85 fu venduto a Keeneland dove le intense offerte da parte di importanti allevatori come Allen Paulson e Sheikh Mohammed portarono il suo prezzo di vendita al record mondiale di 13,1 milioni di dollari (pari a circa 35,6 milioni di dollari oggi). I nuovi proprietari di Seattle Dancer erano Stavros Niarchos, Susan Magnier e suo padre, Vincent O’Brien (Irlanda), Robert Sangster (Inghilterra) e un uomo d’affari californiano, Daniel Schwartz. In corsa ha vinto $188.000 e come stallone ha prodotto una trentina di vincitori, comunque poco rispetto al valore dato inizialmente da quella valutazione.

Ci sono sicuramente tante altre storie di mercato, magari occulte, che raccontano di scambi milionari, di valori esagerati non ripagati, come quelle di Meydan City (pagato $11.7 milioni) e mai vincitore in corsa, con un bottino di $1.300. Oppure Snaafi Dancer che per anni è stato il cavallo più pagato della storia per $10.2 milioni, un fallimento totale perchè non è mai entrato in pista e in razza si è dimostrato poco fertili. Jalil fu venduto a Godolphin per $9.7 milioni. ma ne ha vinti “solo” $327.324.