La passione ci guida

Tempesti a segno nel Premio Federico Tesio. Credit foto Dena
Share

C’è un nuovo anno da affrontare. L’ennesima stagione della speranza, perché noi ippici alla fine siamo dei sognatori e degli inguaribili ottimisti. Ci sono le polemiche continue, è vero, in qualche caso la preoccupazione prende il sopravvento proponendo scenari apocalittici, ma alla fine basta una bella corsa, una vittoria per far riprendere il sorriso e consentire di guardare al futuro con rinnovato entusiasmo. Quello degli ippici è un popolo di sognatori e non potrebbe essere altrimenti, perché se così non fosse nessuno si lancerebbe in un’avventura ad alto rischio come quella di acquistare dei cavalli.

Eppure lo fanno in tanti, in tantissimi se si guarda al mondo intero. Perché alla base della decisione di entrare nel settore dell’ippica c’è sempre un sogno, quello della vittoria. Sogni come quelli che ogni giorno proprietari, allenatori, fantini e guidatori, ma anche gli scommettitori vivono. Ognuno nelle sue possibilità, ognuno con il suo obiettivo. E non crediate sia tanto differente essere da una parte o dall’altra dello steccato, perché alla fine ognuno partecipa al gioco per ricavarne una soddisfazione che spesso va al di là delle considerazioni economiche.

La passione è la benzina che alimenta un motore formidabile, unico nel suo genere. E finché ci sarà qualcuno disposto ai sacrifici per urlare Ma vieni… in stile Teo Teocoli questo mondo andrà avanti, sfida dopo sfida. Qualcuno vince, qualcuno perde, ma è difficile che molli, perché domani è un altro giorno e ci sarà un’altra corsa da disputare.

La passione ci guida era il motto lanciato dalla Wave qualche anno fa. Ed è difficile non considerarlo come un vero e proprio elemento basilare dell’ippica, non solo in Italia ma in tutto il mondo.