Storie da San Rossore: Grandi siepi e leggende internazionali

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A cura di Renzo Castelli

Dietro le grandi prove ippiche spesso si nascondono grandi storie. Ne rispolveriamo una in occasione di una giornata come quella che si disputa nel convegno festivo a San Rossore e che vede in programma la Gran Corsa Siepi Nazionale oltre ad altre prove di Gruppo, corse che ci offrono lo spunto per raccontare questa fantastica storia accaduta nel 1967 in Inghilterra.

Il colonnello Tim Mc Guy, ex ufficiale di cavalleria fanatico dell’ostacolismo, conclusa la carriera militare, acquistò un cavallo di 3 anni con il sogno di avviarlo alle gare. Il cavallo si chiamava Foinavon ed era stato allevato da lord Tippary V.

Aveva corso quattro volte ottenendo come miglior piazzamento un quinto posto. Nei due anni che seguirono disputò altre sette corse senza mai vincere. Lo allenava un vecchio mestierante, Conan Barlite, che dopo ogni corsa consigliava al colonnello di mettere il cavallo al prato e di tenercelo a lungo…

Si può immaginare lo stupore del trainer quando il colonnello gli comunicò di avere iscritto Foinavon addirittura al Grand National di Aintree, lo steeple chase più famoso e severo del mondo. Barlaite, che aveva un paio di cavalli in pista su un altro ippodromo, disertò il Grand National: non voleva veder cadere il cavallo già al primo ostacolo.

Il colonnello Mc Guy scelse come fantino il cinquantenne Digby Buchingham, vecchio ostacolista con le ossa rattoppate per le molte cadute. Ma l’ordine fu di non pensare a piazzarsi: l’ex ufficiale aveva voluto soltanto per vedere i suoi colori nel Grande Steeple.

Quindi, che arrivasse pure ultimo. Quel giorno ad Aintree scesero in pista in 44. Prima del secondo passaggio al Becher’s Brook, una montagna di stipa e d’erba alta oltre due metri, ne erano già caduti 17. I cavalli che guidavano il gruppo, per una strana, irripetibile circostanza, rifiutarono contemporaneamente l’ostacolo mettendosi di traverso. Il gruppo che seguiva sbandò e l’arresto coinvolse tutti. In coda, ben discosto, seguiva Foinavon che aggirò i rivali ormai fermi, saltò con grande calma e proseguì con larghissimo margine.

Il fantino Buchingham fu molto accorto nel cercare soprattutto di non cadere chiedendo al cavallo l’indispensabile. Foinavon vinse con otto lunghezze di vantaggio su Big Match, il primo del gruppo che aveva cercato disperatamente di raggiungerlo.

I bookmaker esultarono poiché la quota del vincitore era di 300 contro 1, il che significava che nessuno lo aveva giocato. Uno solo di loro pianse, quello che aveva accettato cento sterline di scommessa dal proprietario che aveva ceduto al sentimento sostenendo il suo cavallo. Quel pomeriggio del 1967 Mc Guy incassò 30 mila sterline per la scommessa oltre alle 150 mila per il primo premio.