Foggia: tubo in circolazione, relazione del commissario.

Share

quanto accaduto oggi nell’ippodromo di Foggia impone una doppia serie di considerazioni e riflessioni . Partiamo però dal fatto: dopo la seconda corsa, un Commissario del Ministero ,mentre si aggira per le scuderie, si trova alle spalle di un driver con un tubo in mano verosimilmente usato da poco. Da qui la relazione inviata al presidente dott. D’Angelo e alla Commissione di prima Istanza al fine di adottare i provvedimenti del caso, ovviamente il cavallo in questione subito al controllo doping. Non possiamo che complimentarci con il commissario Sauro Petrini che sta svolgendo il suo ruolo al massimo della diligenza riuscendo a beccare un ulteriore caso di fatto illecito , vietato dal regolamento. Un tubo in ippodromo giammai dovrebbe esserci così come in un centro d’allenamento , in un van e in tutti i posti dove ci sono i cavalli. Veniamo adesso alle conseguenze Rischiano grosso i sospettati , fino a 6 mesi di sospensione. Quello che però vorremmo è un Maggiore garantismo per i diritti di tutti soprattutto sulla base dell’assunto che un uomo è fallibile, un commissario può sbagliare , può prendere una svista e che , Come dicevano i latini: unum inditium, nullum iditium. Per esempio c’era un nuvolo di testimoni che potrebbero riferire sul fatto che la persona trovata col tubo in mano l’avesse in quel momento tolta dalle mani di chi realmente l’aveva usata. Questa sfumatura, non di poco conto, cambierebbe completamente il peso e la dimensione dell’accaduto, perché un conto è che un ragazzo, anche se sotto prestanome ( altra piaga da combattere a tutti i costi ) possa aver somministrato qualcosa al suo cavallo, altro che ci vada di mezzo chi di quel cavallo e di quella sonda non ne sapeva proprio niente anzi fosse intervenuto per evitare qualsiasi ulteriore conseguenza. Un minimo di garantismo ( riprodurre nella relazione la scena quanto più veritiera possibile compresa l’annotazione delle persone presenti ) cari amici di equos.it è necessario , e questo lo vorremmo ricordare anche a tutti i commissari che agiranno da oggi in poi, ricordando che è mille volte preferibile un colpevole libero che un innocente in carcere!

GIUSEPPE SANTULLI

Share