Comunicato stampa Snapt, Ciga, OII e Ippica Nuova

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Ci sono solo due modi per gestire un ippodromo.

Il primo è quello di chi ha compreso di essere responsabile di un servizio da erogare nel modo migliore possibile a favore dei cavalli, delle scuderie, dei professionisti, degli amatori e del pubblico degli appassionati. Questi sono gli ippodromi che servono all’ippica, quelli che investono nei servizi, che mantengono le piste in ottimo stato, che assicurano box igienizzati e ben impagliati, docce calde per cavalli ed uomini, spogliatoi puliti, servizi igienici perfetti, strumenti per facilitare il lavoro a chi viene a correre. Questi sono gli ippodromi che ci piacciono e vogliamo pubblicamente ringraziare i gestori degli impianti di Napoli, Taranto e della Nord Est ippodromi che, pur con parole diverse, comprendendo le esigenze degli operatori, hanno scelto di assicurare i servizi erogati senza richiedere alcun “balzello” agli utilizzatori dei box di transito.

Il secondo modo di gestire un ippodromo è quello di chi lo considera solo uno strumento per ottenere le ricche sovvenzioni ministeriali a fondo perso, che non si interessa del benessere dei cavalli e degli uomini, che offre piste scadenti, servizi inadeguati, più interessati ai proventi dei concerti che alla sicurezza del campo di corse ed alla qualità dei servizi offerto, convinti che si possano tartassare gli operatori dell’ippica esigendo pedaggi e balzelli a fronte di servizi (dovuti a fronte delle sovvenzioni ricevute) sempre inadeguati. Questi ippodromi non ci servono, non fanno il bene dell’ippica ed il Ministero non deve più erogare loro soldi a fondo perso.

Oggi ogni gestore di ippodromo, pubblico o privato deve fare una scelta, se vuole davvero investire nell’ippica e mettersi al servizio delle categorie o usare le strutture per perseguire altri fini.

Le associazioni del trotto italiano, rappresentanti delle categorie produttive dell’ippica oggi chiedono anche al Ministero di fare una scelta, definendo nuovi principi e parametri per concedere sovvenzioni ai soli ippodromi che investono in servizi a favore dell’ippica ed escludendo invece i tanti, troppi parassiti. Già troppi soldi pubblici sono andati sprecati, è ora di dire basta.

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