Storie da San Rossore: vecchie pagine per lo studio del purosangue

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A cura di Renzo Castelli

Sarebbe interessante conoscere quanti degli allenatori oggi freschissimi di nomina abbiano letto: “Il purosangue, animale da esperimento. Tocchi in penna al galoppo”. Ed è proprio a questa seconda parte del famoso testo di Tesio che l’ippodromo di San Rossore dedica una corsa nel suo convegno festivo. Leggere queste pagine apre ancora la mente e offre utili informazioni non meno stimolanti della lettura di Paul Fournier che resta la Bibbia del galoppo. Un esempio… Alle aste degli yearling – sostiene Tesio – in Italia e tanto più all’estero, si spendono spesso cifre esose per puledri importanti semplicemente perché fratelli (o sorelle) “pieni” di vincitori classici.

Tale padre, tale madre: quindi anche tale figlio (o figlia)? Ma è veramente così? All’inizio del ‘900, dopo aver frequentato l’università di Oxford, acquisendo nozioni di genetica elaborate dall’abàte austriaco Gregor Mendel, Tesio era giunto alla conclusione che da due campionissimi potesse anche nascere… il peggiore dei brocchi. I precedenti non mancavano. Il più famoso riguardava Odoardo Ginistrelli, un italiano di Portici che si era trasferito a Newmarket per protesta contro i commissari italiani che gli avevano retrocesso un cavallo a Firenze. Nel 1905, a Newmarket, la sua cavalla Signorina aveva partorito Signorinetta dopo esser stata coperta casualmente da un anonimo cavallo di nome Chareleux mentre era destinata, in quella stessa giornata, a Cyllene, il campione di lord Cunningham.

Dopo i successi strabilianti di Signorinetta nel Derby del 1908 e, sette giorni, dopo anche nelle Oaks, il fortunato proprietario di Signorina  pensò a una redditizia ovvietà: replicare l’accoppiamento con Chareleux dal quale era nata la super campionessa. Nacque un maschio che fu chiamato Sir Fox.  All’asta dei foal si accese un grande disputa: tutti volevano acquistare Sir Fox. Ginistrelli spuntò una grossa somma frutto della furibonda competizione che nel finale dell’asta aveva visto protagonisti il duca di Portland e lord Astor. Infine il puledro era andato a lord Jeremy Astor che però lo attese inutilmente al traguardo: il promesso campione, infatti, vincerà in carriera una sola corsa di modesta moneta a 3 anni e sarà poi ritirato dall’allenamento facendo perdere la sue tracce (e la faccia al suo lord). 

Da questa evidenza, cioè dal fatto che Mendel e le sue leggi avevano  scompaginato ogni pregressa, consolidata considerazione, Tesio trasse lezione per una politica allevatoria che lo portò a evitare di replicare accoppiamenti in apparenza virtuosi effettuando un continuo ricambio di fattrici, molto acquistando all’estero. E sempre affidandosi (anche se non lo dichiarava) anche alla buona sorte.