Amerique meno tre

Binocolo puntato
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Mancano tre giorni all’Amérique 2021. Il primo grande appuntamento del nuovo anno andrà in scena con tutte le limitazioni possibili e immaginabili per gli accessi del pubblico e degli operatori (solo i proprietari in pratica sono ammessi), ma questa è purtroppo la situazione globale e non ci si può are nulla. Non vi saranno limiti, se non quello dei 18 partenti, invece in pista. E non vi saranno limiti neppure per il sogno degli italiani che si apprestano a scendere in pista per puntare alla vittoria. Primo fra tutti Antonio Somma, che entra nella storia per essere riuscito a schierare tre suoi portacolori al via in un Amérique e che vede la possibilità di realizzare un altro sogno. Lui, con il suo Face Time Bourbon, l’Amérique lo ha già vinto, ma quest’anno potrebbe addirittura fare ancora meglio rispetto a dodici mesi fa. E non è un paradosso. Come un anno fa, a fianco del francese Face Time ci sarà Vivid Wise As, che fu decisivo tatticamente nell’edizione 2020, ma che quest’anno potrebbe giocarsi una chance propria, puntando non solo ad essere lo scudiero del campione di casa, ma anche uno fra gli avversari più insidiosi. L’ultima volta a a Vincennes i due della Bivans sono arrivati primo e secondo e, anche se domenica sarà indubbiamente molto più difficile riuscirci, non si tratta di un’opzione del tutto irrealizzabile, perché, come ha detto Alessandro, Vivid è atomico e in questo Amérique ha una chance anche lui. È più dura per Tony Gio e anche per Victor Ferm ma per quest’ultimo, per il suo gruppetto di appassionatissimi proprietari, l’importante è esserci, soprattutto perché Victor il biglietto d’invito per la corsa se lo è guadagnato sul campo.
L’Amérique 2021 propone, da parte francese, uno schieramento piuttosto traballante. Tanto che l’unico vero campione in pista di razza normanna (almeno in parte) appare Face Time Bourbon. L’alternativa si chiama Davidson du Pont, che però dà sempre l’idea di essere un ottimo cavallo, ma non un crack, anche se la firma di Jean-Michel Bazire e la sua capacità di muovere la corsa come meglio gli aggrada non va mai sottovalutata.