Plusvalenze in pista

Mandrake
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Grand Glory è passata di mano alle aste di Arqana per 2,5 milioni. La sua storia è esemplare in fatto di plusvalenze (vere): proposta da puledra alle aste yearling in Francia, è stata ricomperata nel ring. L’agente italiano Marco Bozzi ha deciso di acquistarla all’amichevole per 18 mila euro e l’ha messa nelle mani di Gianluca Bietolini per uno dei suoi proprietari. Grand Glory dopo l’esordio è stata acquistata per 200 mila euro da tre proprietari italo americani: Albert Frassetto, John D’Amato e Mike Pietrangelo. Ci avevano visto lungo perché nel corso della carriera hanno rifiutato un’offerta di 700 mila euro e poi di 1,5 milioni. Quest’anno la cavalla ha vinto un gruppo 1 ed è andata a correre in Giappone la Japan Cup mettendosi in gran luce e suscitando l’interesse come fattrice da parte di Xavier Marie, fondatore e proprietario di Maison du Monde, un ricco imprenditore francese chel’ha acquistata a 2,5 milioni perché vuole fondare un allevamento e sta cercando cavalle importanti. Prima però di metterla a fare la mamma Grand Glory correrà la Saudi Cup, la corsa più ricca del mondo. Ecco, pensando alle vicende di questi giorni, diciamo che ci sono plusvalenze e plusvalenze. Quelle marce e quelle guadagnate sul campo. Anzi in pista.