Dietro le quinte

Binocolo puntato
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I rumours dietro le quinte dopo la conferenza del Sottosegretario Francesco Battistoni di venerdì sono improntati alla concessione di un’apertura di credito nei confronti del vertice politico dell’ippica italiana. In realtà ci sono poche novità rispetto a quanto lo stesso Battisto- ni aveva già annunciato a Verona, ma quantomento c’è stato qualche passo avanti e, soprattutto, c’è un impegno pubblico da parte di Battistoni su un tema decisamente delicato come quello dell’ammontare delle risorse a disposizione degli ippodromi per il 2022. Dopo le varie discussioni relative alla Circolare di programmazione che sono andate in scena nelle scorse settimane dalla componente “tecnica”, rappresentata in toto venerdì con la presenza di Teresa Nicolazzi, Sveva d’Avanzo e Stefania Mastromarino, si attendono novità sul calendario 2022 (giornate e dotazioni) e sulla lista dei Grandi Premi (che dovrà essere inviata nei prossimi giorni al Comitato Pattern del galoppo) così da completare almeno il quadro di programmazione Mandrake entro fine anno.

Ma torniamo ai tempi politici, quelli che Battistoni aveva dichiarato di voler “portare a casa” prima dell’elezione del Presidente della Repubblica, visto che quest’ultima potrebbe anche preludere, se il prescelto sarà Mario Draghi, a un cambio di Governo che rischierebbe di fare ripartire tutto da capo. L’impressione è che il provvedimento che sta per prendere forma in maniera concreta sia la creazione della Direzione Generale per l’Ippica all’interno del Mipaaf, ovvero di una struttura dedicata esclusivamente al settore, con il relativo personale, che si occuperà a tempo pieno della gestione delle corse. Battistoni ha dichiarato che la decisione è “matura” e che ha già ottenuto la copertura finanziaria per dare il via al processo di riorganizzazione interna. Un passo avanti, anche se come hanno sottolineato più o meno tutti i presenti, non si tratta di una vera e propria riforma ma di un “aggiustamento”. Il secondo provvedimento è quello del pagamento dei premi attraverso gli ippodromi, per il quale è stata ipotizzato l’inizio dell’operatività fra la fine di gennaio e la prima decade di febbraio. Ci sono però parecchi aspetti ancora da affrontare, che vanno al di là dell’”aggio” previsto per gli ippodromi che si faranno carico del pagamento. In realtà sul tavolo ci sono delle ipotesi, ma ci sarebbero ancora da stabilire le regole e soprattutto da effettuare il passaggio indispensabile a UCB per avere il via libera all’operazione. In ogni caso la strada è imboccata e, a meno di nuovi ostacoli, la procedura di pagamento dei premi dovrebbe essere ristrutturata. Riguardo agli ippodromi c’è poi il nodo della sovvenzione, con le Società che dopo la dura presa di posizione di fronte al taglio delle risorse del 15% avevano dichiarato di non accettare i calendari del 2020 se non fosse stato posto rimedio alla riduzione. La strada più immediata, quella di un emendamento alla Finanziaria per reperire le risorse, sembra essersi arenata di fronte al maxi-emendamento del Governo, ma Battistoni ha dichiarato che «Se non arriveranno i soldi da lì, faremo fronte con risorse del Ministero». Un impegno che gli ippodromi sembrano poter accettare, anche se chiederebbero una minima garanzia sotto forma di un documento scritto che preveda questa possibilità. Il tutto a causa della possibilità di un cambio di Governo. Va detto che questo “contributo” non potrebbe comunque essere immediato, in quanto è difficile pensare che il Mipaaf possa effettuare subito un assestamento di bilancio per spostare risorse da un capitolo di bilancio all’altro… In ogni caso il Decreto di Riconoscimento delle Società, il primo passo per la stipula del contratto, è pronto e già approvato e riguarda la quasi totalità degli ippodromi. Dalla lista per ora sarebbero due gli esclusi che in pura linea teorica non sarebbero da inserire nei calendari, anche se negli scorsi anni questo fatto non è stato decisivo