Domenica a San Siro la UAE President Cup 2020. La manifestazione e lo spirito dell’iniziativa

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Domenica 20 settembre l’ippodromo milanese Snai San Siro ospiterà la tappa italiana 2020 dell’UAE President Cup. Un appuntamento che si rinnova, quello tra San Siro e l’UAE President Cup, la cui prova milanese nelle edizioni precedenti ha sempre raccolto una consistente e qualitativa partecipazione di purosangue arabi allenati in tutta Europa.

Dopo l’edizione 2018 vinta da Fazza Al Khalediah (Scuderia Polska Akf Sp. Z.O.O.) che poi ha trionfato a ParisLongchamp nella Arabian World Cup, il massimo evento europeo per i purosangue arabi, un gruppo 1 con un montepremi di un milione di euro, nel 2019 per la corsa italiana c’è stata la promozione a “pattern race”: prima corsa nel nostro Paese a ottenere questo importante riconoscimento, ha fatto registrare il successo di Akoya (Scuderia Landgoed Waterland), anche lui successivamente vincitore in gruppo 1 in Francia. Quest’anno l’UAE President Cup italiana ha ottenuto un ulteriore “upgrade”, passando da gruppo 3 a gruppo 2, e sarà sempre riservata ai purosangue arabi di 4 anni e oltre, con una dotazione di 50.600 euro sulla distanza dei 2000 metri in pista grande. Sarà uno dei tanti motivi d’interesse del convegno che domenica a Snai San Siro comprenderà anche tre corse di gruppo riservate ai purosangue inglesi: il Premio Federico Tesio (gruppo 2), Premio del Piazzale- Memorial Enrico Camici (gruppo 3) e Premio Elena e Sergio Cumani (gruppo 3).


LA MANIFESTAZIONE. Creata nel 1994 per diffondere la cultura e la tradizione del cavallo purosangue arabo, su volontà del compianto Sheikh Zayed bin Sultan Al Nahyan (Presidente degli Emirati Arabi fino al 2004, anno della sua morte), l’UAE President Cup è arrivata quindi alla 27a edizione. Con un budget stanziato interamente dagli Emirati Arabi Uniti, la manifestazione è organizzata con il patrocinio del Presidente degli Emirati Arabi S.A. Sheikh Khalifa bin Zayed Al Nahyan ed è fortemente sostenuta da S.A. Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan, Principe ereditario di Abu Dhabi, con il seguito del fratello HH Sheikh Mansour bin Zayed Al Nahyan, questo noto anche per essere dal 2008 il maggior azionista del Manchester City FC attraverso l’Abu Dhabi United Group, oltre che Vice Primo Ministro e Ministro degli Affari Presidenziali.

LO SPIRITO. Fin dall’inizio, gli Emirati Arabi Uniti hanno promosso e sostenuto il circuito dell’UAE President Cup principalmente per ricordare quello che è stato il ruolo significativo del purosangue arabo nella propria cultura ma anche nella storia dell’umanità (Napoleone montava regolarmente soltanto purosangue arabi e tutte le razze equine sono state migliorate e/o create in parte da stalloni e fattrici purosangue arabi), e per sottolineare come la diffusione del purosangue arabo nel mondo sia in costante crescita: ogni anno nuovi Paesi iniziano ad utilizzare aprono le loro corse a questi cavalli, in particolare a una disciplina impegnativa come l’endurance, con le sue gare di durata (sono previste anche sui 160 km). Un mondo in espansione, quello dei purosangue arabi, giovane ed estremamente vivo, sia nell’ippica che nell’equitazione.

IN ITALIA. L’allevamento del purosangue arabo è in continua crescita anche in Italia, tanto nelle corse ippiche quanto nell’endurance. Nelle corse, negli ultimi anni ci sono stati diversi cavalli italiani protagonisti anche all’estero in importanti “pattern races”: su tutti Urge di Gallura (nel 2016 vincitore di gruppo 2 in Inghilterra, a Newbury), ma vanno ricordati anche Lares de Pine (piazzato in gruppo 1 sempre a Newbury nel 2016) ed Eghel de Pine (vincitore negli Emirati Arabi e poi piazzato nell’UAE Derby ad Abu
Dhabi). Tra i più forti cavalli di sempre da endurance va segnalato Nopoli del Ma, montato in passato anche da Sheikh Mohammed e vincitore di alcune più importanti gare di endurance al mondo.