Comunicato stampa Gruppo Ippodromi Associati

Fattrice e puledro
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Le scriventi Società di corse aderenti al Gruppo Ippodromi Associati, appreso della proposta di emendamento A.S. 1883 (VONO, GRIMANI), pur esprimendo vivo interesse all’esigenza di strutturale riforma dell’intero settore ippico nella direzione della sottrazione al MIPAAF di gran parte – se non tutte – le attuali competenze in materia, nella convinzione che l’affidamento delle stesse ad autonomo ente – anche soltanto pubblico – assicuri l’unitarietà dell’organizzazione e il potenziamento del settore, rilevano che la proposta di emendamento esaminata costituisce una pericolosa fuga in avanti nel processo di confronto tra codesta PA e le Società di Corse – del tutto estranee a essa e all’oscuro dell’iniziativa parlamentare – all’elaborazione della complessiva riforma prospettata – che merita ben più ampio e articolato dibattito, non “agostano” – e ritenuto necessario un confronto aperto e articolato della P.A. competente con le società di corsa componente essenziale della filiera ippica, rilevano, altresì che la proposta di attribuzioni al CONI di cui alla proposta di art. 20 bis, comma 1, lettere da:
a) a g), almeno per come formulata, non doveva essere accolta (come in effetti non è stata accolta dalle competenti commissioni del Senato). Senza prendere alcuna posizione sulla individuazione dell’Ente indicato nel detto articolo e con riserva di essere ascoltato anche sul punto, osservano

  1. Che l’attribuzione di competenze operata è priva della previsione di qualunque forma di necessaria, preventiva strutturazione da parte del CONI di un autonomo organismo (anche in forma di Federazione, seppur diversa dalla FISE per le peculiari, essenziali diversità del trotto e del galoppo da qualunque altra forma di sport e spettacolo legato al mondo del cavallo) che possa gestire, in autonomia dagli altri sport organizzati e promossi dal Comitato, tutte le materie relative alla organizzazione e la gestione della filiera ippica, che per la loro peculiarità e la loro complessità richiedono specifiche competenze culturali e professionali tradizionalmente estranee al CONI. Nessun paese ippicamente evoluto vede la componente del settore governata dal proprio Comitato Olimpico Nazionale. Lo spostamento immediato delle competenze indicate determinerebbe inoltre, l’immediata paralisi dell’intero settore, già fortemente in crisi, con inevitabili gravissime ricadute negative sul piano economico e sociale.
  2. Che nessuna forma di separazione patrimoniale (assolutamente mancante nella proposta) consente di garantire la permanenza della destinazione alla filiera ippica delle risorse che, per legge, sono oggi a essa destinate. Dette risorse confluirebbero nel patrimonio generale del CONI senza alcuna garanzia per gli operatori ippici di un vincolo di destinazione, soprattutto in relazione al “pagamento di premi e provvidenze” (lett. f), che diverrebbe di competenza del CONI, senza tenere conto poi delle conseguenze che siffatto spostamento di competenze avrebbe sulla Legge 2/2009 (cd Legge Zaia) che tutt’ora è la base fondante del finanziamento e del sostentamento del settore.
  3. Che, nel merito, la proposta crea una confusa sovrapposizione tra competenze del CONI in materia di allevamento (lettere c e f) e competenze residue del MIPAAF, esponendo a grave e immediato nocumento l’intera filiera ippica che si è opposta in maniera unitaria ed immediata a tale ipotesi.
  4. Che, in ogni caso, l’esaminato art. 20bis si pone in netto contrasto con la Proposta di Legge (d’iniziativa dei deputati Gadda, Cerè, De Filippo, Marco Di Maio, Giachetti, Moretto Patta e Scoma), presentata il 4 giugno 2020 alla Camera dei Deputati e discussa il 30 giugno scorso in XIII Commissione permanente (Agricoltura) – sede referente C 2531 (“Disciplina dell’ippicoltura e delega al Governo per l’adozione di disposizioni volte allo sviluppo del settore”).
  5. Che le Società di Corse reputano tale ultima forma di produzione legislativa la più idonea ad assicurare il confronto democratico e parlamentare sulla complessiva proposta di riforma dell’intero settore, al fine di garantire nel modo migliore l’interesse di tutti gli attori della filiera, inclusi gli Enti pubblici proprietari e ospitanti gli ippodromi, conciliandolo con l’interesse generale dello Stato alla gestione unitaria, organizzata e trasparente della materia, al fine di ottimizzare risorse pubbliche e rilanciare, finalmente, l’intero settore con salvaguardia di attività produttive piccole, medie e grandi e posti di lavoro. Ampliando anche detto disegno di legge ad una riforma più complessiva e articolata del settore ippico sulla scorta di studi e valutazioni già effettuate negli anni passati per l’attuazione delle leggi delega (fiscale e collegato agricolo) mai attuate dal Mipaaf.
    Si richiede, a tale proposito, di essere convocati dalle Signorie Loro per poter esporre compiutamente le nostre proposte, anche supportate da piani di settore già commissionati in passato a primarie società di consulenza, per una compiuta e sostenibile riforma del settore ippico.
    Distinti saluti.
    I delegati del Gruppo Ippodromi Associati:
    Franca Maglione
    Pier Luigi D’Angelo
    Concetto Mazzarella
    Elio Pautasso
    Gruppo Ippodromi Associati
    SOCIETA’ IPPODROMI DI:
    Alfea SpA Pisa
    Hippogroup Cesenate SpA Bologna – Cesena
    Hippogroup Roma Capannelle Srl Roma GL – Roma TR 4
    Hippogroup Torinese SpA Torino
    Ippica di Capitanata Corse Srl Castelluccio dei Sauri
    Ippodromi Partenopei Srl Napoli GL – Napoli TR
    Ippodromi Meridionali Srl SS. Cosma e Damiano
    Ippomed Srl Siracusa GL – Siracusa TR
    Ippoinvest Srl San Giovanni Teatino
    Merano Galoppo Srl Merano
    Nordest Ippodromi SpA Treviso GL – Treviso TR – Trieste – Ferrara
    S.A.M.A.C. snc Civitanova Marche
    S.I.F.J. SpA Taranto
    Società Varesina Incremento Corse Cavalli Srl Varese