Le proposte di ippica nuova all’ippica al Mipaaf

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Gentile Direttore,
nei giorni passati abbiamo ritenuto di inviare una nostra comunicazione al Dirigente responsabile del Ministero in merito ad alcuni interventi a nostro avviso necessari ed urgenti sui regolamenti in vigore. Per non annoiare i suoi lettori, queste le considerazioni e le proposte avanzate. Dopo alcuni mesi di applicazione delle modifiche introdotte nel corso del 2020 in merito alla circolare di programmazione ed ai disciplinari dei gran premi, sono emerse in tutta evidenza quelle criticità che avevamo sottolineato fin dal momento della pubblicazione dei relativi documenti. In particolare:

  • La presenza nei gran premi di troppi cavalli iscritti facenti capo allo stesso allenatore – che spesso si comportano in corsa come fossero in rapporto di scuderia – rappresenta un problema per il regolare svolgimento delle corse, allontana le altre scuderie dal partecipare,
    disgusta l’appassionato e lo scommettitore. Riteniamo perciò necessario intervenire (come si è fatto recentemente ad esempio nella vicina Francia abbassando a 4 il numero massimo) ponendo un limite alla iscrizione di due o massimo tre cavalli di uno stesso allenatore ai gran premi, limite a nostro avviso da fissare necessariamente inferiore a quello francese in considerazione della minore lunghezza ed ampiezza delle piste italiane e delle nostre minori distanze di corsa, tipicamente sul miglio od al massimo sui 2100 metri .
  • Applicare con rigore le adeguate sanzioni da parte delle giurie nei confronti di coloro – alla guida di soggetti di uno stesso allenatore ma appartenenti a differenti scuderie – che si rendano colpevoli di comportamenti non corretti in corsa quali scambi di posizione o rallentamento di terzi partecipanti. Si tratta di manipolazioni delle corse che, quando attuati, costituiscono un grave nocumento non solo alle scuderie danneggiate direttamente ma anche per l’immagine stessa delle nostre competizioni. Con l’occasione sarebbe anche utile poter “certificare” la reale esistenza di un rapporto di allenamento (utili anche al fine di scoraggiare il fenomeno dei prestanome) producendo le fatture emesse per ogni cavallo e la previsione che non possa essere sostituito l’allenatore nei xx giorni antecedenti la data di iscrizione di un cavallo ad un gran premio.
  • I disciplinari dei gran premi post lockdown 2020 prevedono che l’estrazione dei numeri di corsa sia effettuato dopo la conferma dei partenti, ad imitazione di quanto avviene in Francia. È di tutta evidenza che tale schema, certamente applicabile nella specifica situazione transalpina per la tipologia di partenza (quasi sempre con il sistema dei nastri “alla francese” dove il numero non conta per nulla), l’ampiezza e lunghezza delle piste e le distanze di corsa (tipicamente 2850 metri e mai meno di 2100 metri), sia sbagliato se applicato alla nostra realtà. È infatti ben diversa la situazione delle corse italiane – avendo peraltro purtroppo aumentato i gran premi in pista piccola da 800 metri a scapito dei Filly abbinati ai gran premi di Gruppo 1 – in cui partire in prima o seconda fila già influenza il risultato per non parlare del numero che, per i soggetti costretti a partire all’esterno, rendono una corsa “possibile” o del tutto velleitaria. Le sanzioni create per evitare i ritiri dopo la dichiarazione dei partenti scoraggiano oggi un proprietario anche solo ad iscrivere i propri effettivi ad una corsa che si svolge in un ippodromo lontano dalla propria area di attività per non correre il rischio – a fronte di un numero sfavorevole – di essere obbligato a correre per evitare la sanzione dell’allontanamento andando quindi a sostenere le spese ingenti per il trasferimento del proprio cavallo e la fatica del viaggio senza alcuna possibilità di correre con chance. Si rende perciò a nostro avviso necessario, a tutela della possibilità per tutte le scuderie di partecipare al montepremi nazionale, tornare all’antico e estrarre i numeri prima della conferma dei partenti.
  • Infine, crediamo debba anche essere rivalutata la decisione di abolire le iscrizioni a pagamento ai GP individuando una soluzione che consenta di ripristinarle, accreditando però le somme versate su un conto di natura transitoria e privata presso l’ippodromo di competenza con l’impegno da parte della società di corse responsabile di riversare le somme agli aventi diritto non appena resi noti gli esiti dell’esame antidoping e comunque non oltre 30 giorni dallo svolgimento della corsa. Queste, insieme ad altre, le proposte che auspichiamo possano essere presto oggetto di confronto con il Ministero.

Per il Consiglio Direttivo, Il Presidente Giorgio Sandi