Guida pericolosa

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Ma cosa voleva fare Goop? Ha fatto 1.07.3 il primo chilometro… Forse pensava che Face Time facesse 2.13 i 2000 metri a Vincennes due settimane dopo l’Amérique… diceva ieri un driver italiano di punta nel corso di una chiacchierata su quello che era successo in questi giorni sulle piste. La fuga di Face Time, il calo finale e la sconfitta ad opera di Délia du Pommereux sono stati il fatto del weekend. Una sconfitta tanto inattesa quanto clamorosa, per le modalità con le quali si è materializzata. E non a caso quanto accaduto è stato accompagnato dalla rabbia di Antonio Somma, che ieri si è espresso piuttosto chiaramente sulla volontà di cambiare mano a Face Time, quindi di trovare un sostituto per Goop.

Una scelta che, ovviamente, farà rumore in tutta l’Europa del trotto, visto che si tratta di un divorzio fra il miglior cavallo del mondo e uno dei top driver più celebri del trotto. E come sempre in questo casi ci saranno innocentisti e colpevolisti, quelli pro Goop e quelli pro Bivans. Vedere Face Time prendere e staccare tutti, allungare sempre più fino alla crisi in retta di arrivo lascia pochi dubbi. È stato un clamoroso errore di valutazione da parte del driver, che evidentemente non ha fatto bene i suoi calcoli, tanto da mettere insieme una performance che tecnicamente non può essere in alcun modo giustificata. Ma Goop, come tutti i driver, anche i migliori, è un uomo e quindi può sbagliare.

Lo ha fatto domenica, lo aveva fatto probabilmente anche in altri casi proprio con il campione della Bivans e lo rifarà, perché anche un guidatore di quel livello non è infallibile, anche se le modalità con cui si è sviluppata la sconfitta nel France sono state ovviamente clamorose. Succede, così come è sempre successo. E la storia delle corse dei cavalli è piena zeppa di questi fatti. Di errori clamorosi per troppa foga che poi passano alla storia. Di discussioni in tribuna e nel parterre fra tifosi di un guidatore o dell’altro nelle quali proprio le condotte di gara erano al centro delle preferenze di uno o dell’altro. Di fughe che il purtroppo scomparso Zio Salvio Cervone avrebbe commentato con il suo celebre E se ne va…, qualcuna finita in gloria, qualcun’altra con una sconfitta.

Pensate come sarebbe triste un’ippica nella quale tutti i guidatori corressero come dei perfetti ragionieri, puntano al minimo rischio e solo a massimizzare il risultato. Nessuno attaccherebbe mai il favorito, nessuno farebbe mosse azzardate (quelle che spesso cambiano le carte in tavola in una corsa). E il tutto si ridurrebbe a qualcosa di prevedibile, scontato, quindi di conseguenza anche noioso.