Mestiere a rischio

Binocolo puntato
Share

Il tema della sicurezza nei mestieri ippici spesso risulta sottovalutato. Ma lavorare con i cavalli e soprattutto montare (o guidare) in corsa è da sempre un’attività a rischio. E in questo inizio d’anno il fatto è decisamente divenuto d’attualità. C’è stato un dramma, quello della scomparsa del giovane Pietro Alberto Brocca, deceduto il 24 gennaio a seguito dei traumi riportati nella caduta in corsa del 21. E domenica sono stati addirittura due gli episodi ad alto rischio, uno a Pisa e uno a Firenze trotto, con conseguenze serie solo per Gavino Sanna, che domenica a San Rossore è rimasto coinvolto insieme a Marco Monteriso e Maikol Arras e che ha accusato la frattura di alcune costole e la perforazione di un polmone. Il jockey sardo non è in pericolo di vita, ma rimane comunque un infortunio da considerarsi quantomeno grave. Attimi di paura anche per Arras, che aveva perso conoscenza nell’impatto, ma si è poi ripreso, mentre Monteriso ha accusato la frattura di un dito. Certo, nel rivedere le immagini della caduta che ha coinvolto tre cavalli (illesi) alla fine dell’ultima curva, vengono indubbiamente i brividi. Come del resto accade sempre in questi casi e ancor più nel settore ostacoli, dove la caduta è (quasi) all’ordine del giorno.

L’altro episodio della domenica, il volo di Alessandro Gocciadoro dal sulky di Bubble Effe durante le fasi di allineamento del Gran Premio Firenze in programma al Visarno, si è concluso senza gravi conseguenze per il driver, che ha accusato una distorsione alla caviglia, e per il cavallo, che nonostante il saltone nel pistino interno non si è fatto nulla. Ma anche in questo caso, le conseguenze avrebbero potuto essere peggiori e non dimentichiamo per esempio gli incidenti occorsi qualche anno fa a Roberto Vecchione o il recente calcio accusato da Enrico Bellei. Insomma, stavolta è andata bene… Ma proprio per questo è necessario che le misure di sicurezza vengano rispettate, sempre e comunque.