Completo classico

Binocolo puntato
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Venerdì inizia la tre giorni più classica che ci possa essere nell’ippica mondiale. Si parte con le Oaks di Epsom, tradizionale antipasto del venerdì, del Derby, che ritorna come da tradizione al primo sabato di giugno. Ma non è finita, perché appena dopo l’accoppiata inglese il grande tour si sposterà per la domenica del Prix du Jockey-Club di Chantilly e, almeno per noi italiani, alle Oaks in programma a San Siro. In mezzo a tutti questi appuntamenti classici le Belmont Stakes, terza tappa della Triple Crown americana e gioiello di una giornata che, per numero di Graded I (otto) e totale di premi offerti nelle Stakes (quasi sei milioni) negli Usa è seconda solo a quella della Breeders’Cup.

Galoppo semplicemente al massimo, insomma, con il top della qualità in due continenti. Una suite entusiasmante per chiunque ami il cavallo e le corse, altre giornate da non perdere dopo quelle del Derby Italiano del galoppo e dell’Elitlopp e prima di quelle che ancora devono arrivare, ovvero la domenica del Diane e poi la fantastica suite di Royal Ascot. Siamo insomma nel clou primaverile della stagione, immersi in una raffica di eventi che quasi non lasciano un attimo di respiro e che, dopo le recenti riaperture, stanno ritrovando anche il contatto con il pubblico.

In Italia fino a nuovo ordine siamo a quota 1.000, a Espom saranno in 4.000 e se tutto proseguirà per il meglio gradualmente si ritornerà a quella normalità che anche l’ippica cerca faticosamente di ritrovare. Perché la gente sulle tribune, come nel calcio, come in tutti gli sport, rende qualsiasi avvenimento decisamente più vivo e partecipato. Il pubblico, la ricerca delle tribune piene… È un principio che dalle nostre parti purtroppo spesso è stato dimenticato, sia in fase di assegnazione delle corse sia in quella di valutazione degli ippodromi.

Oggi siamo qui ad attendere le riaperture, ma bisogna anche guardare avanti e cancellare una volta per tutte quell’impressione piuttosto diffusa che per molti ippodromi in fondo le limitazioni possano non aver cambiato quasi nulla. C’è un pubblico da riconquistare e gli ippodromi, teatri all’aperto di grandi dimensioni, spesso immersi nel verde, possono offrire alla gente l’opportunità di qualcosa di diverso, con un’anima green e la possibilità di offrire emozioni a tinte forti. E questo, dopo l’epica dei quasi incredibili parametri di valutazione che hanno posto l’affluenza di pubblico in fondo alla lista, dovrebbe essere il primo metodo per premiare o penalizzare.