Tinta amaranto

Mandrake
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Lunedì scorso il Caprilli di Livorno è tornato ad ospitare le corse. È stata una lunga assenza e il tira e molla d’agosto aveva suscitato non poche polemiche. Ma tutto è stato spazzato, come per magìa, dalla gente di Livorno, che in un pomeriggio feriale, con poche corse e neppure di alto livello, è tornata a riempire l’ippodromo. Erano circa in duemila a testimoniare la grande passione che la città ha per il suo ippodromo, per quella che per molti è stata la festa della ripresa dopo un buco nero durato fin troppo. Livorno è uno dei luoghi che da sempre ha vissuto in simbiosi con il suo ippodromo e lo ha sempre testimoniato anche un livornese doc come Max Allegri, che più volte ha raccontato delle sue serate al Caprilli. L’ippodromo ora è riaperto e proprio per la passione che lo circonda è fondamentale che non sia solo una pista dove si disputano le corse, ma anche e soprattutto un luogo di aggregazione, nel quale provare emozioni a tinta forte. Amaranto, ovviamente