Aria di burrasca…

Binocolo puntato
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Il percorso della programmazione 2022 è iniziato la scorsa settimana con i primi confronti Mipaaf-operatori e proseguirà anche oggi con un nuovo incontro dedicato al trotto nel quale probabilmente si farà qualche passo avanti, anche se, a differenza del galoppo che propone un atteggiamento univoco, il trotto sembra presentarsi con anime (e progetti) differenti. Il numero di sabato di Equos sarà comunque dedicato alla programmazione tecnica del prossimo anno con le proposte del settore che sono state o verranno recapitate al nuovo dirigente della PQAIVII Giovanni Di Genova e che potranno quasi certamente contare su un ammontare di risorse invariato rispetto a quello di quest’anno. Situazione decisamente diversa per quanto riguarda l’altro capitolo del bilancio ippico, quello degli ippodromi, che potrebbe subire un taglio non trascurabile.

L’eventualità ha immediatamente scatenato una vera e propria burrasca fra gli ippodromi, che secondo le voci che circolano, si troverebbero di fronte a un taglio di circa 6 milioni, quindi intorno al 15%, con una sovvenzione pro capite in ulteriore calo per l’inserimento nel monte complessivo di Palermo e Livorno, due altre Società chiamate a dividere quella torta già considerata da molti fin troppo esigua per le esigenze di gestione. Nel numero di sabato ritorneremo su questo tema, visto che sono in programma incontri fra i vari ippodromi, dai quali potrebbe scaturire una linea di confronto, non si sa fino a che punto dura, con il Ministero.

Sull’altro fronte rovente, quello dei pagamenti di premi, ci risulta sia stata chiesta l’emissione delle fatture relativamente al mese di gennaio (per le partite Iva) con il galoppo che a mezzo Ang ha chiesto di poter ricevere le comunicazioni relative anche a quelle di febbraio e marzo, in modo da consentire di rispettare i tempi annunciati dal Sottosegretario Battistoni per la liquidazione delle relative spettanze, ovvero la fine di gennaio. Come noto, infatti, al ponte dell’Immacolata l’UCB entrerà in letargo per tutto ciò che non riguarda la stesura del bilancio dello Stato, per riprendere poi l’attività per così dire normale nella seconda metà di gennaio. E sempre per la liquidazione dei premi c’è il consenso pieno, almeno per quanto riguarda il galoppo, all’ipotesi di trasferire le procedure di pagamento agli ippodromi, come previsto dal Decreto Interministeriale del 2013 firmato dagli allora ministri Saccomanni e Di Girolamo e mai applicato. Certo, visto il taglio delle risorse agli ippodromi questa opzione potrebbe rappresentare l’innalzamento del potere contrattuale da parte di questi ultimi, ma anche questo potremo scoprirlo solo nei prossimi giorni.