Pisa festeggia i 70 anni di Ribot! Ecco il programma. Polemica social da parte di IHP

Share

Il 27 Febbraio del 1952 venne al mondo un cavallo che poi prese il nome di Ribot. La sua storia è nota al mondo, e quando si parla di Ribot oggi si parla di storia e leggenda dell’ippica. ACQUISTA LA MAGLIA CELEBRATIVA QUI.

Sabato 26 e domenica 27 febbraio Pisa ricorda Ribot, nel 70° anniversario della nascita appunto, con un convegno per celebrare le grandi imprese sportive (sabato 26 febbraio) e con il “Ribot day” all’ippodromo di San Rossore (domenica 27 febbraio) che prevede una corsa che si chiamerà “Premio 70° anniversario”, e con la 14ma edizione della “Ribot Cup”, manifestazione che vedrà impegnati in tre gare alcuni fra i più promettenti giovani fantini d’Europa. «È un’iniziativa – spiega il sindaco di Pisa Michele Conti – che intende riconoscere, con il ricordo di questo grande campione che fu definito “il cavallo del secolo”, anche il ruolo sociale, culturale ed economico delle attività dell’ippica in Italia e nella nostra città dove, da sempre, ha una grande rilevanza».

Il rapporto tra Pisa e il leggendario Ribot è stato molto stretto poiché, durante la sua attività agonistica, al campione purosangue venivano fatti trascorrrere i periodi dello svernamento, da novembre a febbraio, nelle scuderie di Barbaricina, quartiere di Pisa nelle immediate vicinanze del Parco di San Rossore. Il cavallo con le sue vittorie entrò nel mito dello sport fino a diventare un’autentica celebrità, finendo la carriera imbattuto con 16 corse disputate e altrettante vittorie tra il 1954 e il 1956, sulle piste in Italia ma anche a Longchamp (“Prix de l’Arc de Triomphe”) in Francia e ad Ascot (premio “King George and Elisabeth Stakes”), in Inghilterra alla presenza di una giovanissima regina Elisabetta II.

Sabato 26 febbraio (Palazzo Gambacorti, sala delle Baleari, inizio ore 16.30), si svolgerà il convegno “La leggenda di Ribot per il futuro dell’ippica”. Il programma dei lavori prevede il saluto del sindaco di Pisa, Michele Conti, e la presentazione dei lavori a cura del consigliere comunale delegato, Marcello Lazzeri. Sono previsti gli interventi di Marco Monaco, di Renzo Castelli, giornalista e scrittore, Sara Del Fabbro, fantina professionista, Lorenzo Lazzeri, Gentleman Rider, e di rappresentanti delle scuderie “Dormello Olgiata”, “Alma Racing”, “San Rossore Team Aps”. Modera Enrico Querci, giornalista e scrittore.

Domenica 27 febbraio l’ippodromo di San Rossore ricorderà il campione con il “Ribot day”. In programma una corsa intitolata “Premio 70° anniversario”, e nel pomeriggio andrà in scena anche la 14ma edizione della “Ribot Cup”, sorta di “talent” per giovani fantini under 25 che mette a confronto le scuole ippiche dei principali paesi europei. Sono invitati fantini dal Regno Unito, dall’Irlanda, dalla Francia e dalla Germania, e dall’Italia.

Intanto si è scatenata una polemica molto feroce da parte di una organizzazione in difesa degli animali: Si legge in una nota: ”Gli eventi promossi dal Comune di Pisa per celebrare Ribot sono costruiti su una retorica ipocrita: solo così si può definire la celebrazione dell’ippica e la definizione di ‘grande campione’ per un cavallo che in realtà è stato costretto per tutta la vita ad allenarsi, viaggiare e fare gare in continuazione. Tutte cose che un animale, se potesse scegliere, sceglierebbe di non fare”. Così Sonny Richichi, presidente di IHP (Italian Horse Protection) commenta l’annuncio della due giorni promossa dal Comune di Pisa per il 26 e 27 prossimi con l’intento di celebrare Ribot. “Ribot è stato trattato in modo innaturale per scopi commerciali e oggi lo si umanizza per celebrarlo – aggiunge Richichi – ci stupisce anche la sottolineatura della asserita ‘rilevanza culturale’ dell’ippica: che valore culturale può avere un’attività che trasmette un messaggio di sfruttamento degli animali per fini pseudo sportivi e commerciali? Attività commerciali che fanno girare molti soldi, buona parte dei quali, è bene ricordarlo, sono soldi pubblici dei quali l’ippica ha sempre più bisogno essendo un settore in decadimento con sempre meno seguaci e appassionati, aggrappata ad appigli retorici come quello di Ribot nel tentativo di ridarsi smalto”. Qualunquismo puro.