Milano: L’analisi della TQQ

18/6/2022 Premio Smooth Like Oil. BECOMING (Andrea Farolfi). CHIEF ORLANDO (Alessandro Gocciadoro) .BAROLO ROC (Santo Mollo). Foto Perrucci.
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La TQQ odierna fa tappa a Milano. Si tratta di una splendida corsa sulla distanza dei 2250 metri. I primi tre classificati a questa prova saranno qualificati alla finale che si terrà il 20 agosto all’ippodromo di Berlino. Non c’è un favorito netto e questa è già un’indicazione. Uno dei possibili protagonisti è senza dubbio Becoming. Questo portacolori di Alessandro Maestri è reduce da due successi consecutivi davvero convincenti. Nell’ultima uscita di Vinovo ha sconfitto ottimi avversari come Chief Orlando e Barolo Roc, facendo vedere di essere al cento per cento della forma. In quest’occasione ha un buon numero cinque e potrebbe sfilare in breve al comando della corsa.

Breeding Demi negli ultimi mesi è cresciuto in maniera esponenziale. In Italia difficile trovare dei soggetti così regolari come il figlio di Ideale Luis. Da sottolineare lo splendido lavoro che ha effettuato Enrico Bellei con lui. Inoltre Breeding sulla distanza del doppio chilometro ha già fatto vedere di trovarsi molto bene. Bacco del Ronco è un serio candidato alla vittoria. Il portacolori della Scuderia Infinity Castadiva è giunto al quarto posto nell’ultima prestazione di Vincennes, dove è terminato a bomba a centro pista. In questa circostanza avrà un ostico numero otto, ma potrà sfruttare la scia del lesto Alfa Wise As per rimanere subito nel vivo della gara.

Asnaur dei Rum sta andando davvero forte negli ultimi mesi; Gennaro Casillo è riuscito a migliorarlo soprattutto dal punto di vista della meccanica ed il cavallo ha iniziato a far vedere tutto il suo reale valore. Da segnalare che l’unica del team Casillo-Di Nardo nel convegno di Milano. Brooklyn Lux sta corredo alla grande, ma avrebbe preferito la distanza del miglio.

Condor Bar è piaciuto nella sua ultima prestazione; Mario Minopoli è fiducioso sull’impegno odierno, quindi attenzione a lui. Non va sottovalutato anche Chemar; l’allievo di Andrea Guzzinati ha un pessimo numero dieci, ma sulla distanza del doppio chilometro è in grado di esaltarsi.