Parigi: la Lady inglese del giovedì

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Redazione Lutezia

Longchamp ha riaperto i battenti con un giovedì dal programma ben assortito ed anche tecnicamente valido (almeno in teoria) in cui spiccavano due corse di gruppo e una listed. Che un inglese vincesse il Prix d’Arenberg (Gr. 3, E. 40.000 al vincitore, m. 1000 p.d., per 2 anni), visto l’andazzo dell’estate, era abbastanza prevedibile, ma quale dei tre? La pista ha premiato la femmina Lady Hollywood (nella foto con la sua preparatrice), che ha riscattato l’ennepì delle Lowther a York. La figlia di Havana Grey (attuale capofila degli stalloni debuttanti in Europa) ha regalato la prima vittoria in pattern alla sua giovane trainer, Alice Haynes. Il ritorno alla distanza minima, oltretutto su un percorso scorrevolissimo (55.81 il tempo)  si è rivelato determinante per l’ospite, che è partita bene ed ha dominato il leader Vicious Harry (Harry Angel) dopo lotta, con in sella un Mickael Barzalona in grande giornata. Il maschio com’era prevedibile ha fatto meglio che a Deauville. Ha di che recriminare, invece, la seconda femmina britannica, Kerindia (Cotai Glory), terza dopo una difesa caratteriale: la sensazione è che con un comportamento più lineare, e su un tracciato più selettivo, avrebbe potuto imporsi. La vincitrice, costata 25.000 euro da yearling alla Goffs Sportsman, è ripassata nel ring nel Craven breeze up, venendo però ritirata a 58.000 ghinee; secondo le dichiarazioni della sua trainer, dovrebbe ora puntare al Breeders’ Cup Juvenile Turf Sprint, senza altri impegni in mezzo.

Nella seconda pattern del convegno, il Prix Gerald de Geoffre (Gr. 3, E. 40.000 al vincitore, m. 3000 per 3 anni), il previsto duello non c’è stato proprio, perché Galashiels (Australia), favorito in chiusura di gioco, e Marianachic (Authorized) , il suo teorico avversario, hanno corso uno peggio dell’altro. Il buon ritmo imposto da Virtual Rock (Fascinating Rock) ha fatto gli interessi di Master Gastby (The Grey Gatsby), che dalla coda ha piazzato uno spunto imparabile, trovando tutti un po’ fermi. L’ultimo a cedere è stato l’onesto Fasol (Galileo). Il vincitore, un allievo di Fabrice Chappet, molto regolare per tutta la stagione, andrà ora al Prix Chaudenay GR2, alla vigilia dell’Arc, ma lo standard è apparso davvero mediocre.

Arrivo burrascoso nella prova d’apertura, il Prix de Liancourt (l.r., E. 27.500 alla vincitrice, m. 2100 per femmine di 3 anni). Le scelte tattiche di Mickael Barzalona in sella a Manisha (Lope de Vega) hanno fatto la differenza. L’allieva di André Fabre si è collocata subito ai fianchi della battistrada e da lì ha lanciato la volata d’anticipo sulla favorita Know Thyself (Galileo), che dopo essere risalita in corda si è dovuta spostare al largo, così urtando Ondulee (Adlerflug). Manisha intanto aveva preso vantaggio e, pur finendo bene, Know Thyself non ha fatto in tempo a  rimontarla del tutto. I commissari sono intervenuti ma hanno convalidato. Svolgimento a parte, la corsa ha detto però piuttosto poco.