Baaeed, lavoro pubblico a Warren Hill. Obiettivo Champion Stakes e nostalgia istantanea per l’Arc. Le riflessioni

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La decisione ormai è stata presa. Baaeed non correrà l’Arc de Triomphe con annessa delusione di chi avrebbe voluto vederlo protagonista a Longchamp. Molti si chiedono come mai non l’abbia fatto e la risposta ce l’hanno solo i suoi uomini, Haggas in primis, magari sostenendo anche dei lavori per testare la sua stamina, che ha deciso di concerto con Sheika Hissa rimanere nella comfort zone del doppio chilometro senza passare per il miglio e mezzo francese, nella corsa più affascinante e preziosa del mondo.

Qui sotto nei video pubblicati dal Racing Post e dai suoi corrispondenti, lo vediamo passeggiare per Newmarket e fare passerella con un galoppo di mantenimento a Warren Hill, in vista del prossimo ed ultimo obiettivo della sua carriera: Le Champion Stakes G1 sui 2000 metri di Ascot in programma il 15 Ottobre prossimo, da grande favorito.

La domanda ora sorge spontanea: Ha un senso aver preferito le Champion Stakes all’Arc de Triomphe? La risposta è abbastanza scontata, e logica, da un punto di vista commerciale. Le Champion sono il terreno di caccia perfetto per il campione di Shadwell che, come Frankel, avrà l’occasione di andare in passerella di fronte al pubblico inglese, che lo ha sempre acclamato, e rimanere imbattuto in 11 uscite.

Si, ma resta un neo, anzi un paio, sulla sua carriera. Baaeed, oltre a non aver vinto a 2 anni e non aver vinto una Classica a 3 (come fece Frankel con il quale il paragone è sempre più marcato) avrebbe avuto l’opportunità di entrare in un olimpo selezionato e qualificato, fatto di campioni assoluti. Non che le Champion non lo proiettino già in questa dimensione, ma tentare l’Arc de Triomphe avrebbe avuto un gusto ancora più sportivo nel senso di impresa epica. Del resto sui 2000 metri aveva già dimostrato di valere tantissimo spaziando a York nelle Juddmonte International Stakes G1 sui 2100 (come Frankel), mentre il miglio e mezzo mai esplorato lo avrebbe sistemato in una posizione ancora superiore, nell’iperuranio, vicino ai più grandi. Perdere, malauguratamente, a ParisLongchamp del resto non avrebbe tolto molto alla carriera di un cavallo veramente speciale e il tentativo avrebbe avuto un seguito epico, unico, incredibile. Non capita tutti gli anni del resto di avere un cavallo così speciale, dunque siamo tra quelli che avrebbe sperato di vederlo al Bois de Bolougne. Sarebbe stata una soluzione win-win, in ogni caso. Vincendo sarebbe stato considerato uno dei più grandi nella storia a livello mondiale, perdendo invece nessuno avrebbe avuto da eccepire e non ne avrebbe risentito nemmeno la sua carriera stalloniera. Campione era e campione rimane.

Ma vuoi mettere con un Arc a chiudere un magnifico cerchio? Una grande impresa sportiva, memorabile, era li a portata di mano. E a chi dice che Shadwell vincendo le Champion potrà proporlo ad un tasso di monta altissimo, rispondiamo che i soldi per un complesso come quello messo in piedi di Hamdan Al Maktoum, non sono tutto. I soldi sono la cosa che chiunque può misurare, ma ci sono delle cose che pochi solo possono apprezzare oltre il quantificabile. Le piccole raffinatezze, l’eleganza del successo…ha la forma di un cuore.

Sarà per il prossimo Baaeed.. chissà quando ci ricapiterà.