Un unico interesse di bottega: l’allevamento!

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Riceviamo e pubblichiamo dai nove consiglieri dimissionari di Anact la seguente lettera, nella quale il gruppo che con la sua mossa ha di fatto rimandato l’associazione degli allevatori alle elezioni spiega i motivi della decisione

Ben 9 membri del C.D. di Anact si sono dimessi dopo aver preso coscienza di varie irregolarità formali e comportamentali della presidenza.
Fin dalle prime settimane si è dovuto ricorrere a riunioni urgenti per affrontare forti, mai sanate, divergenze tra la presidenza e i collaboratori dell’associazione.

Il Presidente anziché relazionarsi col proprio C.D. riteneva evidentemente più utile coordinarsi con elementi terzi e con rappresentanti di altre categorie lasciando all’oscuro i delegati Anact, eletti dalla base, riguardo azioni precedentemente intraprese evidentemente a titolo personale.
A nostro avviso grave anche il comportamento in occasione della redazione del verbale della riunione del 31 agosto che ha poi generato tensioni in ambito ministeriale.

I rapporti tra il presidente e diversi membri del Consiglio, inclusi coloro che lo sostenevano, si sono immediatamente dopo l’esito delle elezioni deteriorati in maniera irreversibile.

Oggi assistiamo ad un incredibile tentativo di rovesciare completamente la realtà di quanto accaduto accusandoci di privilegiare interessi personali e facendo passare Anact come una istituzione malata.

Sono le sorti delle nostre aziende e la credibilità della nostra associazione gli unici interessi a cui teniamo, interessi compromessi dalle azioni e dalle relazioni di chi avrebbe dovuto tutelare gli allevatori.

Siamo pronti a qualsiasi confronto ed approfondimento, in ogni sede, nel merito di tutti gli argomenti che ci hanno indotto a prendere le distanze da questa condotta. Adesso è fondamentale che gli allevatori, tutti, riprendano il controllo della propria associazione mentre assistiamo ad un deplorevole carosello di interventi di personaggi che niente hanno a che fare con l’allevamento.

Ci teniamo inoltre, al riguardo, a precisare che qualsiasi ulteriore intervento diffamatorio nei confronti di Anact e di chi scrive sarà oggetto di verifica da parte dei nostri legali.

In fede
Brischetto Jacopo
Cesarano Ciro
Fraccari Francesco
Morozzi Francesco
Pisacane Ferdinando
Toniatti Roberto
Torrente Giuseppe
Tuci Enrico
Vecchi Ilaria