Belle storie da Derby

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Il Derby racconta sempre delle belle storie. Storie di uomini e di cavalli, di vincitori e vinti, comunque di grandi protagonisti. E sono queste storie a colpire l’immaginario, a rendere ancor più unica una corsa, anzi una giornata, che si disputa circondata da emozioni a tinte forti. Perché non c’è nulla di banale in un Derby… Lo sapeva benissimo Mauro Baroncini, il trainer di DImitri Ferm. Uomo posato che difficilmente nella sua lunga carriera ha lasciato trasparire emozioni. In oltre 40 anni di conoscenza lo abbiamo visto qualche volta perdere le staffe, ma mai scoppiare in lacrime. Lacrime di gioia, un’esplosione di felicità che ha il profumo della liberazione da un incubo. Mauro aveva vinto tanto, tantissimo, ma il Derby gli era sempre sfuggito. “Era quello che mi mancava. L’ho sempre inseguito e mi è sempre sfuggito” diceva Mauro prima della premiazione, sommerso dagli abbracci dei proprietari, dei collaboratori e degli amici. Prima della dedica alla madre Maria, scomparsa nel febbraio di quest’anno, la donna che ha cresciuto i tre fratelli Baroncini contribuendo in maniera determinante a farne degli uomini. Prima anche del paragone, dovuto, con papà Walter, un pezzo di storia del trotto italiano, vincitore dell’Amérique ma non del Derby.
Mauro è arrivato alla sfida di Roma teso come una corda di violino. Sapeva di avere Il favorito netto della corsa e di avere tutta la pressione sulle su spalle. “Siamo usciti a cena in settimana e lui non ha detto una parola. Quando ho cercato di parlare del numero, della corsa, mi ha detto: zitto…” raccontava uno dei cinque proprietari con una delle coppe in mano. “Appena dopo il palo gli ho detto: Mauro ce l’abbiamo fatta. E meno male, così finiscono questi quindici giorni nei quali non ti si è potuto più parlare” spiegava Andre Farolfi, l’altro uomo che insieme a Baroncini è stato grande protagonista nel trionfo di Dimitri.
Mauro ha ripreso presto il suo aplomb e in premiazione, sul palco è tornato ad essere il Principino, il driver educato e pacato che tuti conosciamo da decenni. Quello che difficilmente si fa rapire dalle emozioni. Quello che nei dieci minuti trascorsi fra la vittoria e la premiazione ha dato sfogo a tutte le sue emozioni. Emozioni da Derby.
E’ giusto così, perché c’è tutta una vita di lavoro dietro questa vittoria. Una vita nella quale Mauro ha assaporato il sapore dolce delle vittorie e della fama, ma anche quello amaro della sconfitta, di un periodo negativo nel quale, come aveva raccontato lui stesso sulle pagine di Equos sembrava ormai destinato a un ruolo. Di comparsa sui palcoscenici del grande circo dell’ippica. Invece, 67 anni, Mauro Baroncini ha conquistato la Corsa, quella che gli mancava, quella vittoria che fo ha fatto scoppiare in lacrime. Potere del Derby, di una corsa capace di far scoppiare le emozioni anche negli uomini più razionali.
La cover story del Derby è quel di Dimitri Ferm, Mauro Baroncini e Andrea Farolfi, ma anche quella di Nad Al Sheba, lo stallone più in vista in questi ultimi tempi fra quelli che funzionano in Italia. Nad non è arrivato al Deby al quale era probabilmente destinato. Forse lo avrebbe vinto, forse no. Non lo sapremo mai perché un incidente gli ha stoppato la carriera dopo la vittoria nel Nazionale. Lo ha vinto grazie al figlio Dimitri e nella compagine di amici-proprietari del cavalloc’è anche Antonio Asdrubali, il proprietario di Nad al Sheba. Giusto a testimoniare ancora una volta come nell’ippica vi. Sia sempre una seconda possibilità. E forse anche una terza e una quarta…
La seconda possibilità, o meglio. La seconda storia del Derby Day, quella di Delicious Gar, la cavalla che avrebbe potuto non avere un futuro e che invece, grazie all’impegno e la passione di chi le ha voluto bene, ha trionfato nelle Oaks. Delicious si era infortunata gravemente nel corso del primo anno di età. Un. Incidente di paddock che le aveva procurato una lesione importante a una gamba. Marco D’Angelo, insieme ai fratelli Pier Luigi e Luca, ha deciso di curarla, di provare a ridare a quella puledrina zoppa un futuro. E l’operazione ha avuto successo, perché Delicious non solo è diventata. Una cavalla da corsa, ma ha saputo crescere fino a trasformarsi un una campionessa, Una storia di amore, di passione, una delle tante che il nostro piccolo fantastico mondo riesce a proporre.
Il Derby e le Oaks vanno in archivio e l’appuntamento è fin da ora fissato per il prossimo anno. Quando ci saranno altri cavalli e altri uomini a vestire i panni dei protagonisti. Quando saremo ancora qui per raccontarvi nuove storie. Storie da Derby