Malcontento all’Anac: Mattia Cadrobbi lancia il premio in segno di dissenso, risponde il Presidente Stefano Luciani. Ecco cosa è successo

Share

Poco fa, attraverso i canali ufficiali dell’associazione, l’Anac ha reso noto un comunicato riguardante un episodio accaduto nell’occasione di una premiazione a San Siro dove uno dei soci ed ex Presidente dell’associazione Mattia Cadrobbi, ha messo in pratica una azione di dissenso lanciando l’oggetto che gli era stato consegnato in qualità di allevatore del cavallo italiano meglio classificato nei primi 3. Un gesto che ha scatenato ulteriori divisioni e polemiche, con la presidenza che ha preso una posizione ufficiale in questo modo.

Il comunicato recita cosi:

L’ANAC, visto il censurabile comportamento del socio Mattia Cadrobbi in occasione della premiazione del Premio Giuseppe De Montel di martedì 4 luglio all’ippodromo di San Siro, stigmatizza e condanna il gesto compiuto. L’ANAC si augura che in futuro l’ex Presidente ed ex Consigliere dell’Associazione mantenga un comportamento consono alla categoria rappresentata ed all’Associazione di cui fa parte. Il diritto di manifestare il proprio dissenso è legittimo, ma non deve tradursi in atteggiamenti maleducati ed inappropriati.

Si, ma cosa era successo? Facciamo un pò di chiarezza e cronistoria. Dopo il video che pubblichiamo qui sotto e che ha fatto il giro della rete, una prima lettura della divisione interna e del malcontento tra due anime in seno all’Associazione degli allevatori al galoppo in Italia, l’ha dato un articolo non firmato su Jour de Galop, quotidiano francese, che ha evidenziato il fatto ed espresso il punto di vista con le parole di Cadrobbi stesso e titolando: Mécontentement, cioè malumore, dissenso, malcontento, disapprovazione, a giustificare il lancio del piatto. Ve lo riproponiamo integralmente qui sotto.

A chiudere il cerchio, ne ha parlato il Direttore del Trotto & Turf Marco Trentini che ha intercettato l’autore del gesto e fatto il punto della situazione, sperando si possa ricucire per il bene comune di una associazione chiamata a convivere già con molti problemi di gestioni data dalla precarietà del settore.

l video del piatto che vola alla premiazione del de Montel è stato indubbiamente la rappresentazione di un fatto clamoroso. Mattia Cadrobbi, una quindicina di giorni dopo aver presentato le dimissioni da Anac, al momento di ricevere il premio in quanto allevatore di Maturlo, il vincitore della listed di Milano, ha preso il piatto consegnatogli di Jacopo Brischetto e lo ha lanciato stile “frisbee”. «È stata una protesta, magari un po’ vistosa, nei confronti del Presidente dell’Anac. C’è bisogno di fare tanto, ma non si fa nulla e io se c’è una cosa che non reggo è l’immobilismo. Ho rassegnato le dimissioni nel corso di un consiglio proprio per questo. Avevo mandato lettere al Presidente chiedendo di effettuare un cambio di passo, ma su temi che potrebbero essere fondamentali, come quello del ripristino di Settimo Milanese, non si è mosso nulla. Magari ho un po’ esagerato nei toni, diciamo che l’ho fatto alla Mattia Cadrobbi, ma il problema resta. Così ho lasciato la carica e, complice anche l’aumento degli impegni di lavoro per le aziende che seguo, ho deciso di dare l’addio all’impegno politico nell’ippica. Impegno che avevo affrontato con entusiasmo e con tanta voglia di fare. Qualche volta per questa “carica” sono andato anche sopra le righe e me ne scuso, ma c’è stato sempre grande entusiasmo e voglia di fare» spiega Cadrobbi, che in questi giorni ha festeggiato la vittoria al debutto con il suo primo PSI allevato in Usa, Golden Skull.

La vicenda Cadrobbi, con il lancio del piatto, ha avuto una eco importante, ma quella del Consiglio Anac è ancora “nascosta”. A termini di statuto i posti lasciati da Cadrobbi e da Teodora Giorgi, andrebbero assegnati rispettivamente a Isabella Bezzera e Massimo Parri, che hanno infatti ricevuto una lettera dall’associazione con la quale gli veniva prospettata la possibilità di entrare a far parte del Consiglio. Dopo questa comunicazione Isabella e Massimo hanno risposto alla “chiamata” attraverso una lettera ciascuno nella quale affermavano di essere disponibili all’impegno, sottoponendo preventivamente al Presidente, cinque punti programmatici da affrontare. Il primo era la scelta del rappresentante Anac nel consiglio Ang rimasto vacante dopo le dimissioni di Cadrobbi. Il secondo riguardava la situazione economica di Anac e Sga (per i crediti non ancora incassati dalle Aste 2022). il terzo l’unione di tutto il settore ippico nella battaglia per ottenere la riduzione dell’aliquota Iva come è accaduto in Francia. Il quarto la richiesta al Masaf di una percentuale per i servizi resi agli allevatori, il quinto l’utilizzo degli importi non assegnati agli allevatori, da determinare entro il 30 ottobre per confezionare una o due giornate di corse importanti e soprattutto l’istituzione di una “dote” per le fattrici di pregio in modo da disincentivare la vendita all’estero.Ultimo punto lo scorporo delle dotazioni delle corse degli anglo-arabi dallo stanziamento del montepremi totale e non solo da quello dei purosangue.

Come andrà a finire? Difficile dirlo. Da una parte c’è stata la nomina di Jacopo Brischetto come “secondo nome” indicato da Anac nel consiglio di Ang che appare contrastante con le richieste di confronto presentate da Bezzera e Parri, dall’altra la necessità di lavorare per il futuro del galoppo italiano. Attendiamo sviluppi.