A che (chi) serve la tv dell’ippica?

ROMA CAPANNELLE 7 novembre 2021 ROMA CHAMPION DAY 2021 PREMIO CARLO E FRANCESCO ALOISI – JAPAN DAYS AGIATO CON FABIO BRANCA EQUOS RACING TEAM GRIZZETTI GALOPPO ©DOMENICOSAVI©
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Ogni giorno che passa la Tv dell’ippica viene di più messa sotto accusa praticamente da tutte le categorie del comparto. L’ultima nefandezza perpetrata ai danni del settore è stata la mancata trasmissione dell’International Trot conclusosi con una vittoria e un terzo posto dell’allevamento italiano, ma questo è solamente l’ultimo anello di una catena di eventi che mette pesantemente sotto accusa la gestione iniziata a settembre di fatto a dicembre 2021. L’elenco è lungo e va dalla programmazione alle scelte editoriali quanto meno poco comprensibili. Gli appassionati di galoppo, tanto per dirne una, sono stati ormai dirottati da mesi su altre risorse per poter vedere le riunioni importanti inglesi o francesi, però non ci perdiamo una minima che una di qualunque ippodromo periferico (alla faccia della promozione).

Lo striminzito budget per le corse estere viene ormai utilizzato quasi esclusivamente per coprire i buchi nel palinsesto delle scommesse al tot originate dall’idea di togliere le corse italiane al lunedì. Ascot, Cheltenham, i grandi meeting inglesi spariti dal palinsesto così come le altre grandi corse del trotto europeo dove l’allevamento italiano ha ottenuto trionfi su trionfi. Errare umanum est, perseverare autem diabolicum dicevano i latini, una frase che non ha certo bisogno di google traduttore, ma che inquadra bene gli ultimi eventi. Già lo scorso anno la vittoria di Cokstile, cavallo di proprietà italiana, e New York non venne documentata se non largamente a posteriori dalla TV ippica del Masaf con grande sconcerto, disappunto e polemiche generali. Si disse non c’erano le immagini e non c’era stato tempo per acquistarle.

Eppure sia il Direttore di EquTv, Giovanni Bruno, che il Capo Redattore Eugenio De Paoli, non sono ragazzotti di primo pelo e “novizi” del mestiere. Al contrario: il primo è stato condirettore ed è tutt’ora commentatore illustre di Sky, (a proposito gli utenti della sua Tv non lo hanno mai visto per un editoriale) il secondo vanta una carriera ai vertici dello sport Rai una miriade di Olimpiadi e Mondiali vissuto in prima persona. Quindi una simile situazione non può averli colti di sorpresa. Ma se anche così fosse la cosa si è ripetuta in maniera pesante anche quest’anno e allora, caro Watson, due indizi fanno una prova. A prescindere che le immagini erano presenti sui palinsesti complementari di alcuni providers probabilmente chiedere l’autorizzazione a trasmetterle (al limite solo quelle dell’International Trot) senza accettazione di gioco al totalizzatore non avrebbe fatto che comodo a tutti, chiamasi pubblicità e promozione. Ma se anche per assurdo non si fosse riusciti a raggiungere un accordo in tal senso (ed appare difficile crederlo) si sarebbe potuto comunque costruire una trasmissione che andasse a coprire un’ora prima e mezz’ora dopo la corsa con anteprime, ospiti in studio e commenti di vario genere contando anche sul fatto che a New York, come abbiamo visto era presente uno dei giornalisti che abitualmente lavorano proprio per quella televisione.

Con il calcio ci sono Tv private che anche in mancanza di immagini (quelle si impossibili da avere) riescono in regime di concorrenza a mettere in piedi prodotti anche credibili. Figuratevi se in regime di Monopolio non si poteva fare di meglio. A meno che… Già a meno che non si sia sottovalutato quello che rappresenta una corsa come l’International Trot nel panorama mondiale così come si è sottovalutata tutta l’importanza di una serie di rubriche di approfondimento (oltre una dozzina) che arricchivano il pedissequo ripetersi di corse su corse in un palinsesto divenuto oggi estremamente noioso e del tutto simile se non fosse per qualche piccola differenza alla vecchia TV Elefante. Le rubriche sull’allevamento, sulle corse estere, sui grandi premi, sostituite nel migliore dei casi da un appuntamento sul reining, sul turismo equestre, o sull’equitazione, per carità sicuramente interessanti anche quelli, ma se messe in aggiunta non in sostituzione. La realtà è che purtroppo in questa gestione della televisione non c’è passione ippica.

Gli unici a cercare di metterci qualcosa in questo senso sono i pochi conduttori ippici rimasti, peraltro da ormai diversi mesi limitati da presenze meno specializzate e talvolta sull’orlo della crisi di nervi come evidenziato da qualche poco felice battibecco in diretta… Parliamoci chiaro, sono riusciti a farci rimpiangere anche la vecchia Tv che non era il massimo sul piano della grafica, della modernità, del dinamismo, ma che aveva una grande qualità: quella di occuparsi di ippica ovvero di svolgere appieno la sua funzione istituzionale visto che il suo bilancio, gli 8/9 milioni l’anno che vengono spesi per il suo mantenimento provengono proprio dal bilancio dell’ippica. Si dell’ippica e non degli sport equestri (ai quali dovrebbe pensare la Fise che ha visto sparire la Tv dedicata a questa specialità), del reining, altra specialità non certo sotto l’egida del Masaf, o del polo. Forse il motivo è la ricerca di sponsor, che però per ora non si sono visti, così come vi sono tanti dubbi sull’aumento effettivo dell’audience e sulla possibilità di portare la gente degli sport equestri ad interessarsi davvero delle corse.

Ne volete un’altra? Martedì scorso come per incanto è sparita la programmazione della seconda giornata delle Aste Its da Busto Arsizio, una cosa che negli anni precedenti era stata sempre fatta. Perché? Voci apparse sui social dicono perché il Masaf non ha autorizzato la diretta per non sforare il budget degli eventi extra corse. Siamo alla follia: la regia mobile era presente il giorno prima, con tutta la struttura in piedi: bisognava mantenerla un giorno in più certo, un costo maggiore, ma non certo il “doppio”. Meglio il dispiego di mezzi per l’equitazione milanese. Si d’accordo, sicuramente a bilancio quest’ultima non sarà un costo vivo, ma certo che le risorse umane sono state impegnate così come è altrettanto certo che il pubblico del canale 220 di sky o del 151 del dgt terrestre non lo avranno preso come un valore aggiunto. C‘è chi dice che un simile cambio di tendenza sia stato voluto proprio dal Ministero che voleva rendere più fruibile il canale Ippico. La realtà che ora questa televisione non è né carne né pesce.

Insomma viene da chiedersi: a chi o a cosa serve questa Tv Ippica: potremmo andare avanti sulle problematiche che la riguardano, ma per ora ci fermiamo qui. Il Ministro Lollobrigida subito dopo la vittoria di Vivid Wise e il terzo posto di Bengurion Jet allo Yonkers ha voluto congratularsi di persona telefonicamente con Alessandro Gocciadoro. Giusto, bellissimo non era mai successo, ma è al corrente il Ministro del fatto che la “sua” televisione” non ha trattato se non in maniera del tutto marginale questo grande evento per il quale ha fatto un qualcosa che a memoria nessuno dei suoi predecessori aveva fatto e che il suo Comitato di redazione creato per dettare la linea editoriale della Tv dell’ippica non annovera neanche un elemento che di ippica sappia veramente qualcosa?

Il Ministro più volte ha affermato di voler anche copiare dagli altri. Ecco si faccia un giro sui vari canali di Equidia. Non pretendiamo quello visto che il budget della tv francese è superiore di 4/5 volte a quello della nostra, ma almeno che la filosofia sia quella…