Storie: Flag’s Up, finale travolgente nel Premio Roma, beffa Petit Marin. Sventola la bandiera italiana..

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L’altra storia di Capannelle, in una giornata con molta gente in ippodromo, complice anche la stagione calda che non si decide di lasciare spazio all’inverno, riguarda quella di un cavallo riuscito a culminare con una grande ascesa la sua carriera, dopo che ad un certo punto sembrava addirittura su un pericoloso crinale.

Ed invece garrisce orgogliosa al vento la bandiera di Flag’s Up (War Command), secondo lo scorso anno alle spalle di Skalleti, ben piantata in cima alla montagna della sua carriera con questa vittoria nel Premio Roma G2 sudata fino all’ultimo tempo di galoppo utile con un Mario Sanna, il demoniaco jockey di Burgos, che ha pennellato come un artista il facoltoso 5 anni di Roberto Saggini forgiato da Stefano Botti che dopo una partenza lenta, è stato capace di mettersi lancia in resta dal centro della pista, a testa bassa per beffare il velenoso Petit Marin (Flamingo Fantasy) che era sgusciato lungo la corda e pensava di aver fatto tutto bene, fregandosi le mani prima di aver fatto i conti con quel pazzesco finale della giubba a stelle e strisce (creata in onore del campione americano Cigar), riuscito a fulminare con un musino l’ospite tedesco ricacciandolo indietro con il forcone e sbattendolo fuori dalla giostra. Giusto qualche attimo di esitazione per capire che il tempo di galoppo e l’inerzia erano a favore del 5 anni da War Command, il cui troppo testosterone ad un certo punto della storia gli dava alla testa e così, per canalizzarne l’energia, ne è stato privato ricavandone però una seconda parte di carriera da grande protagonista delle nostre corse. Terzo, a Milano, nel Jockey Club, primo a Capannelle nella gioia incontenibile dei suoi uomini. Terzo, a raccontare un’altra storia di corse e di cavalli, l’outsider Angel’s Trumpet (Dark Angel), pagato €9.000 in training un annetto fa circa, poco se consideriamo che è in qualità di fratellastro di Intense Focus, e cresciuto fino a divenire qualcuno ancora grazie al lavoro di Paolo Aragoni.

Ma qui la copertina è per Flag’s Up, che finalmente batte bandiera italiana di un allevamento che ha bisogno di rilanciarsi perché il Made In Italy è stato sempre un marchio di fabbrica nel nostro paese e va difeso con le unghie e con i denti. Ed in fondo non è così conveniente, dati i tempi che corrono, lasciare che gli stranieri portino via spesso e volentieri forzieri di euro dalle nostre casse. Giusto se fossero campioni ad alzare il livello, ma se fossimo proprio noi ad alzare il livello qualitativo dei nostri cavalli? Utopia, al momento. Flag’s Up, allevato dalla Razza del Velino, è stato acquistato per €12,000 alle SGA Select Sale. La mamma è Baby Revolution (High Chaparral), vincitrice di Stakes, sorellastra del perenne Time To Choose (Manduro), vincitore di 14 corse incluso il Premio Presidente della Repubblica G2 e Premio Ribot G2. Baby Revolution ha uno yearling da Mastercraftsman venduto per €17.000 alle SGA. Il suo bottino parla di 30 corse disputate, 9 vittorie, 6 piazzamenti, €292.273 in somme vinte, esclusi i sovrappremi al cavallo italiano. La bandiera di Flag’s Up schiaffeggia l’aria, davanti giorni di sole e speranza.