Incolinx, a volte ritornano. I cavalli dell’Ing Romeo affidati a Raf Biondi e Alduino Botti, ecco le parole

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A volte ritornano… Questa etichetta non è poi così strana se applicata all’ambiente ippico, dunque la notizia del passaggio di alcuni soggetti targati Incolinx alla corte di Raffaele Biondi (o meglio, al team Biondi, visto che Raf è ormai brillantemente coadiuvato dai figli Roberto e Jacopo) non è così sconvolgente. Nel turf, lo vediamo ogni giorno, non c’è nulla di fisso e di definitivo. Nel 2012, all’inizio dell’estate, il trainer napoletano è stato associato per la prima volta alla giubba verde-rosa e per tre anni i successi si sono susseguiti, anche al più alto livello, fino al divorzio, sancito dalla sconfitta di Lucan Sweet nel Primi Passi 2015. Cinque anni dopo, l’accoppiata si è ricomposta, e nel momento migliore, verrebbe da dire, visto che, a pochi giorni dalla fine del 2020, la squadra napoletana può già mandare in archivio una stagione del tutto soddisfacente: 19 vittorie in 111 uscite, con i picchi in gruppo 3 (il Verziere con Elisa Again), in listed (l’Archidamia con Agnes e il Gardone con Elaire Noire) e in handicap principale (il Città di Varese e il Castello Sforzesco, quest’ultimo con una puledra molto promettente come Sadalsuud). 

Quanti cavalli vi sono stati affidati? «Sei, tutti indigeni e tutti allevati dall’Ingener Romeo: un anziano, Brasilian Man, tre 2 anni – Velo Dipinto, Arriva Veloce e Vanpire – e due yearling da Blu Constellation, uno dei quali figlio di Durlindana, una cavalla acquistata all’epoca proprio da me. Sono arrivati da una quindicina di giorni. Ovviamente adesso staranno tutti tranquilli, in primavera poi vedremo cosa fare quando la preparazione entrerà nel vivo. Al momento posso dire che i due yearling non sono male e che Arriva Veloce può essere una 3 anni interessante, sulla distanza». 

Ti ha sorpreso la chiamata dell’Ingegnere? «Non completamente. Dico la verità, quando le nostre strade si erano divise, ci ero rimasto un po’ male. Per la Incolinx avevo vinto il Milano, il Regina Elena, l’Umbria, il Filiberto con Greg Pass, avevamo messo su una bella scuderia, c’erano tanti 2 anni promettenti (uno di loro, Saent, nel 2016 avrebbe vinto il Derby, n.d.r.). Ricordo che un anno avevo domato quattordici puledri e avevano vinto tutti. Con l’Ingegnere però non ci eravamo lasciati male, successivamente mi aveva detto che gli era dispiaciuto andare via e che sarebbe tornato. È stato di parola. Diciamo che abbiamo ripreso il cammino interrotto nel 2015, e di questo sono molto felice». 

Oltre al sestetto Incolinx, come sei messo in vista del 2021? «Attualmente ho 24 cavalli in scuderia, ma ci sono diversi yearling in arrivo. Sono fortunato, ho proprietari fantastici e pieni di passione, con cui si lavora bene». Claudio Felisari.

Marco Trentini: Ristrutturazione in casa Incolinx. Gli effettivi di Diego Romeo hanno cambiato trainer, anzi trainers, sono usciti dalle scuderie di Nicolò Simondi per essere divisi fra quella di Alduino Botti e quella di Raffaele Biondi, che aveva già allenato i portacolori rosa-verde dal 2012 al 2015. Dopo un mese abbondante di voci che sono circolate nell’ambiente delle scuderie, è l’ingegnere stesso a fare il quadro della situazione. «Ho scelto di cambiare strada e di affidare una parte dei miei portacolori, sei per la precisione, al team Biondi, mentre tutti gli altri sono stati destinati ad Alduino Botti. Voglio innanzitutto ringraziare Nicolò Simondi per questi anni di collaborazione. Ci siamo lasciati senza polemiche, tanto che quando gli ho comunicato la notizia, nonostante la comprensibile amarezza, mi ha comunque detto che per lui è stata un’esperienza importante, che gli ha consentito di crescere. Avevo anche pensato di affidare alcuni soggetti a Bruno Grizzetti, ma i problemi di Bruno a Milano sono stati un freno, anche lui ha capito la difficoltà della situazione e i rapporti erano e rimangono ottimi». Il sodalizio con i Biondi è un ritorno… «A loro ho affidato Brasilian Man, che è un cavallo da pattern e lo ha dimostrato più volte. Ci sono poi due puledri, mentre fra gli attuali 2 anni sono destinati ai Biondi Arriva Veloce, che si è piazzata due volte in Listed ed è un prospetto interessante per il prossimo anno, Vanpire e Velo Dipinto, che ha corso solo una volta, ma nel quale credo molto». La maggior parte del gruppo è destinata al team Botti. «Sì, ci sono gli altri che hanno già corso, più tutti gli yearling. Affrontiamo la nuova stagione con il consueto ottimismo, ma soprattutto con la speranza di poter tornare, in primavera, a vivere le corse dal vivo. Per un proprietario come me, che ha la passione come spinta per comprare i cavalli, poter andare alle corse solo qualche volta e in un ippodromo deserto è una grande tristezza. Il bello di avere i cavalli è seguirli al mattino, andare all’ippodromo quando ci sono le corse e lì trovarsi con gli amici e questo manca a me, come, probabilmente, sta mancando a tutti» le parole dell’ingegnere.