La filosofia di Goop

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È un Bjorn Goop serafico quello che risponde alle domande dei giornalisti dopo la seconda vittoria consecutiva, terza in carriera, nell’Amèrique. C’è anche chi gli chiede come mai la sua gioia sia stata in fondo così contenuta, ma la spiegazione è più che esaustiva. “È difficile gioire in questo momento. Certo sono contento, molto contento, ma l’assenza del pubblico ti ricorda che stiamo vivendo un momento particolare. Vi posso assicurare che la gioia c’è e in fondo è tanta, ma da sotto la mascherina è difficile farla trasparire”.

Venendo alla corsa, ammette di non essere mai stato troppo preoccupato. Dovevo partire un po’ velocemente per non rimanere troppo indietro e in questo Face Time Bourbon mi ha aiutato. Anzi, è partito più svelto del solito e quindi mi sono trovato subito in posizione. L’anticipo un po’ brusco? Avendo Davidson vicino, dovevo cercare di anticiparne le mosse, ma tutto si è abbastanza svolto nei canoni giusti. Poi ho scelto l’allungo secco per evitare di avere problemi negli ultimi metri. Vincere l’Amerique è probabilmente più difficile che non emergere nell’Elitloppet: sono due corse profondamente diverse. Adesso l’appuntamento è con il France, mi piacerebbe ritrovare Zacon Gio in pista a Vincennes per una rivincita”.