Sussurri e grida dietro le quinte

Binocolo puntato
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Cosa succederà in queste due settimane che separano dall’inizio delle feste natalizie? Le vicende sul tavolo sono tantissime, alcune interne all’universo delle associazioni, altre che scaturiscono dai confronti in atto fra le Categorie, altre ancora che ovviamente sono legate alle operazioni del Mipaaf, da quelle che dovrebbero essere di routine (pagamento premi e non solo) a quelle annuali (calendari e circolari di programmazione) a quelle per così dire straordinarie, ovvero legate a un diverso assetto del settore e/o di altri provvedimenti fondamentali come per esempio quelli che riguardano le scommesse. Partiamo proprio dalla coda, ovvero dai grandi temi che da anni giacciono sui tavoli, o meglio nei cassetti, senza trovare uno sbocco reale o quantomeno realistico, proseguendo idealmente il binocolo di martedì.

Per chi se lo fosse perso, abbiamo riassunto un pezzo di storia dell’ippica, quella degli ultimi vent’anni appena abbondanti, ovvero il periodo nel quale lo Stato ha avocato a sé prima la conduzione dell’Unire e poi tutta la gestione del settore con l’inserimento dell’ippica nel Ministero. Esattamente il percorso contrario a quello che era accaduto in passato, del quale potete trovare traccia nella rubrica Amarcod di Equos, visto che esattamente cinquant’anni fa l’allora Ministro Natali aveva nominato il Consiglio Generale dell’Unire, ponendo al vertice Guido Berardelli con due vice del calibro di Orsino Orsi Mangelli e Mario Incisa. Questo accadeva nel lontano dicembre del 1971 e l’impostazione dell’Unire voluta dagli ippici stessi e accolta dal Ministro aveva portato a un periodo di grande evoluzione per il nostro settore. Epoche diverse, mondi differenti, ma anche un esempio di qualcosa che aveva funzionato…

Oggi l’opzione sembra essere quella della creazione di una Direzione Generale per l’ippica all’interno del Ministero, che non vorremmo venisse però chiamata riforma, perché di riforma proprio non si tratta. Al massimo il passaggio potrebbe essere identificato in una ristrutturazione organizzativa interna al Mipaaf per migliorare i processi gestionali. Nulla di più. Perché la riforma sarebbe qualcosa di diverso, di più profondo e strutturale e questa al momento è legata al progetto di legge Gadda che è in fase di discussione e che è qualcosa di molto diverso da una semplice riorganizzazione di uffici e ruoli.

E poi le scommesse… Perché di queste, nonostante le necessità, non si parla da anni e ad ogni Finanziaria i tentativi di evolvere il gioco ippico si sono infranti contro la linea Maginot innalzata insieme al Decreto Dignità, che ha colpito anche l’ippica, togliendo quelle poche sponsorizzazioni dei bookmaker e soprattutto la possibilità di accrescerle in quantità e qualità. Lo Stato insomma ha preso il timone e lo ha fatto quando il bilancio del settore non era certo quello di oggi. Proseguendo imperterrito nella gestione in toto, che oggi è assolutamente burocratizzata in quanto effettuata da un Ministero che, a prescindere da bravura e impegno dei singoli, che non mettiamo in discussione, deve assolutamente sottostare a regole che difficilmente sono produttive per un comparto che opera tutti i giorni e che ha necessità di decisioni rapide e flessibili.