Storie: Lo scatto di Salselon a tempo di record

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Nel giovedì di routine all’ippodromo di San Rossore spicca il premio dedicato ad un grande cavallo, un baio molto caratteriale che scaldava i cuori del parterre milanese ma anche di quello pisano: Salselon.

Il volo del figlio di Salse, nel premio Pisa edizione 112, è ancora impresso nella memoria di molti appassionati del prato degli escoli anche perché montato da Alessandro Parravani, pisano doc, figlio di Silvio uno che di Premio Pisa ne ha vinti quattro consecutivamente dal 1959 al 1962. Il portacolori della Briantea, dall’ultima posizione e in palese difficoltà sulla curva della sterpaia, si rese autore di una retta indimenticabile fermando il cronometro in 1’26″7, tempo record della corsa, battendo il primato che sul metraggio storico dei 1500 metri era di Sharpest Image. Nell’aprile del 2020 la pagina Facebook dell’ippodromo di San Rossore ha pubblicato un bel video nel ricordo di quella edizione che potrete rivivere cliccando il link qui sotto.

https://www.facebook.com/IppodromoSanRossore/videos/522169221799298

Salselon, a due anni, debutta vincendo a San Siro riuscendo poi nell’impresa di battere, dopo soli due mesi dall’esordio, gli anziani nel premio Chiusura, prodezza riuscita solo a Low Pivot l’anno prima e poi a nessun altro a distanza di 20 anni. Quando pensi al premio Chiusura pensi subito al figlio di Heady allenato da Mario Ciciarelli riuscito a vincere la prova conclusiva della stagione milanese, allora corsa di gruppo, per ben tre volte consecutive. Mai nessuno prima e mai nessuno dopo.

Salselon chiude la stagione dei 3 anni con il premio Ribot finendo al secondo posto, con i suoi vistosi paraocchi bianchi, alle spalle di Altieri. La stagione dei 4 anni, invece, si apre subito con una vittoria francese nel Prix Edmond Blanc di Gr3 seguita dai soliti, innumerevoli, piazzamenti e la sua terza vittoria consecutiva nel citato Chiusura. Nel 2004 approda alle scuderie di Luca Cumani e dopo una presa di contatto nelle Mile di Sandown sfiora il colpaccio, con l’ausilio dei “blinkers”, nelle Lockinge stakes GR1 con in sella Johnny Murtagh, battuto solamente da Russian Rhythm.

Ad un passo dal gruppo 1 Salselon e Luca Cumani ci riprovano un mese più tardi a Royal Ascot nelle Queen Anne Stakes e anche quel giorno, con in sella Daryll Holland, finisce a velocità multipla dall’ultima posizione riuscendo però a finire solamente al terzo posto vicino al vincitore Refuse To Bend ed a Soviet Song giunta al posto d’onore.

In Inghilterra non vincerà mai, anzi la sua ultima vittoria risale proprio al Chiusura 2003, ma verrà ricordato per queste due prestazioni entrando di diritto tra i migliori miler di quell’annata toccando un 118 di Official Rating, ma verrà ricordato anche per sconfitte clamorose come nelle Joel stakes quando tutta Newmarket lo chiama vincitore con un boato passando gli avversari di gran slancio dopo la sua consueta sonnecchiata per mezzo miglio. Ma Salselon sa cosa vuole e quel giorno non vuole vincere facendosi rimontare da Polar Bean. ”I’ve never known a horse stop so quick in my life” disse Frankie Dettori, suo interprete, nel dopo corsa. Tornerà in Italia sfiorando la leggenda per il quarto Chiusura finito ad un niente da Horeion Directa e chiuderà la carriera con il quarto posto nel premio Ribot G2

Per il suo carattere e per il suo modo di correre vinse solamente 8 corse di cui 7 con in sella Sandro Parravani. Bukowski, in uno dei suoi molteplici racconti sulle corse dei cavalli, diceva che da puntatore bisogna stare alla larga dai closer (cavalli che corrono da dietro) ma che la folla li ama. Si li ama perché quando sono in giornata sanno regalarti gesti atletici che rimangono impressi nella memoria come quello a San Rossore il 24 marzo del 2002.